Una straordinaria e inaspettata scoperta restituisce oggi al pubblico e agli studiosi quattro nuovi capolavori della pittura etrusca arcaica, per lungo tempo sottratti alla vista da scavi illeciti e che sarebbero presto finiti sul mercato clandestino.
Gli straordinari reperti, recuperati a Cerveteri dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria nel 2019, rappresentano un unicum per la loro rarità. Casi simili, infatti, furono solamente le lastre integre, denominate “Campana” e “Boccanera”, rinvenute nel XIX sec.
In occasione delle giornate europee dell’Archeologia, la nostra Soprintendenza, d’intesa con i vertici della guardia di finanza, presenterà la mattina di Reparto di Roma di un gruppo di quattro lastre etrusche dipinte, sequestrate a Cerveteri nel corso dell’eccezionale recupero effettuato dal un’operazione di contrasto al commercio clandestino di materiale archeologico.
Con ogni probabilità, l’interesse per questo genere di oggetti da parte del mercato illecito d’arte era stato sollevato dal recente rimpatrio di una ricca serie di lastre fittili dipinte dello stesso tipo in seguito a sequestri, rogatorie internazionali e operazioni di diplomazia culturale. I risultati di queste operazioni erano stati già presentati dalla Soprintendenza in una esposizione e un convegno organizzato a Santa Marinella (“Pittura di terracotta. Mito e immagine nelle lastre dipinte di Cerveteri”, Castello di Santa Severa, 2018) e in una più ampia mostra a Roma (“Colori degli Etruschi. Tesori di terracotta alla Centrale Montemartini”, Musei Capitolini – Centrale Montemartini, 2019-2020).
Le nuove lastre recuperate dalla guardia di finanza arricchiscono oggi questa raccolta di dipinti etruschi su terracotta, una vera pinacoteca dell’antichità, con quattro nuove scene inedite di natura rituale e mitologica, nelle quali è ravvisabile, in particolare nel volto di alcuni personaggi, la mano di eccellenti maestri della pittura antica.
Dopo il recupero, una serie di analisi tecnico-scientifiche e di interventi di conservazione hanno provato che si tratta di opere originali etrusche da datare negli ultimi decenni del VI secolo a.C., di eccezionale valore storico e archeologico, soprattutto in quanto sostanzialmente integre, con uno stato di conservazione paragonabile alle serie rinvenute a Cerveteri nel XIX secolo, note come “Campana” e “Boccanera”, oggi conservate rispettivamente al Musée du Louvre (Parigi) e al British Museum (Londra).
Per questo motivo il lavoro congiunto di tutela e valorizzazione del ministero e quello di contrasto ai crimini culturali delle forze dell’ordine hanno ottenuto il risultato di restituire allo stato e da oggi alla pubblica fruizione anche questi capolavori del tutto inediti e inattesi, che meritano di avere un posto di primo piano tra le opere d’arte etrusca nelle collezioni italiane.
Le lastre troveranno la loro definitiva collocazione, accanto a tutte le altre terrecotte ceretane dello stesso tipo, nell’esposizione permanente del nuovo Antiquarium di Pyrgi, che la Soprintendenza sta allestendo negli spazi forniti dalla regione Lazio all’interno del castello di Santa Severa.
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