Una notte da Oscar: Bong Joon-ho con Parasite passa alla storia

Michele Cardello

Per la novantaduesima edizione degli Academy Awards nel Dolby Theatre di L.A. sul red carpet ha preso piede una nuova ventata di stile minimal chic fino all’inaspettata vittoria di Bong Joon-ho come miglior regista strappando la statuetta a due giganti del cinema, Martin Scorsese e Quentin Tarantino. Entrando così nella storia dell’accademia con il primo film non in lingua inglese che si è aggiudicato il premio come miglior film, Parasite.
La premiazione si apre sui 150 metri di tappeto rosso che precedono l’entrata al Dolby Theatre dove il total black è stato il protagonista della sfilata: dal tuxedo nero di Joaquin Phoenix by Stella McCartney usato al Golden Globes, ai Sag Awards e ai Bafta, al vestito di Charlize Theron completamente ecologico.
Natalie Portman invece ha scelto il suo mantello firmato Dior Haute Couture, per ricamare in oro la mancata inclusione di alcune registe donne dalla rosa delle nomination, come best director. 
La sorpresa cromatica degli Oscar del 2020 sono le tre tonalità di verde usate da Greta Gerwig, Sigourney Weaver e Florence Pugh. Oltre alle “Belle in rosa” Gal Gadot, Laura Dern, Caitriona Balfe. Mentre Spike Lee omaggia Kobe Bryan, scomparso il 26 del mese scorso, con il numero del cestista cucito sul vestito rigorosamente in viola.
La cerimonia dunque si apre con la performance della cantante e attrice Janelle Monáe, che cambiando una frase della canzone Come Alive lancia un messaggio politico: “Oscars is so withe”. Un’accusa contro il velato razzismo che esclude molte personalità di colore dal mondo dell’Academy.
Dopo un intervento comico di Steve Martin e Chris Rock diretto a Martin Scorsese, al proprietario di Amazon e infine a Cynthia Erivo, è il momento per l’assegnazione del primo Premio Oscar della serata, consegnato a Brad Pitt come migliore attore non protagonista dal premio Oscar Regina King per il suo ruolo in C’era una volta a… Hollywood (Once Upon a Time… in Hollywood). E’ il primo Oscar dopo quattro nomination e uno nel 2014 come produttore per 12 anni schiavo.
Sale sul palco per premiare il Miglior film d’Animazione e il Miglior Corto, la donna che il Times nel 2013 ha definito tra le 100 persone più influenti del mondo, Mindy Kaling: il primo premio va a Toy Story 4 contro i pronostici, mentre il secondo Oscar viene consegnato ad Hair Love, prodotto grazie a un crowdfunding su Kickstarter.
La notte degli Oscar prosegue con la prima performance del brano in gara “Into the unknown” di Frozen II, con una spettacolare Idina Menzel e diverse doppiatrici di Elsa sparse in tutto il mondo.
Performance che lascia il palco a Diane Keaton e Keanu Reeves che presentano il premio alla Miglior Sceneggiatura Originale subito dopo un piccolo flirt tra i due, l’Oscar va a Parasite, strappando la statuetta a Tarantino rimasto pietrificato tra il pubblico. Era dagli anni ’60 che un film non-in lingua inglese si aggiudicava la statuetta. Ma il successo di Parasite non ha ancora finito di stupire la platea del Dolby Theatre.
Senza aver avuto il tempo di metabolizzare la vittoria dell’acclamato film Parasite che a questo punto della serata ha sei nomination e un oscar, l’elegante Natalie Portman accompagnata dalla star di “Chiamami col tuo nome” Timothèe Chalamet consegnano il premio alla Miglior Sceneggiatura Non Originale a Jojo Rabbit di Taika Waititi che inaspettatamente non converte in statuetta una delle undici nomination del Jocker di Todd Phillip.
A metà della notte più attesa dai cinefili,  Miglior Cortometraggio va a The Neighbors’ Window, che racconta la vera storia di una donna di mezza età la cui vita viene completamente cambiata dall’arrivo di due ventenni nella casa dall’altra parte della strada.
In una notte di sorprese come questa non potevano mancare Maya Rudolph e Kristen Wiig che dopo un finto provino in un ruolo drammatico carico d’ironia consegnano il premio come Miglior Scenografia a C’era una volta a… Hollywood contro The Irishman e 1917 i favoriti per questa categoria. Prima vittoria per Barbara Ling e Nancy Haigh. Ma entrambe le attrici e comiche dopo l’annuncio rimangono sul palco e inizia un mash up di canzoni celebri cantante in mille stili diversi. Terminata la Performance consegnano il premio ai Miglior Costumi a Jaqueline Duran per il film Piccole Donne.
Alle tre e mezza di notte (ore Italiane) le luci si spengono, Chrissy Metz si esibisce ‘I’m Standing With You’, nel grande monitor alle sue spalle appare un lento movimento di onde che accompagneranno la sua performance fino alla fine.
Mark Ruffalo sale ora sul palco per consegnare il premio Oscar al Miglior Documentario che va a Made in Usa – Una fabbrica in Ohio (American Factory) primo lavoro della Higher Ground, la società di produzione dell’ex presidente Obama e della moglie che prevale su The Edge of Democracy. Mentre il Miglior Cortometraggio Documentario viene assegnato a Learning to skateboard in a war zone.
Il due volte premio Oscar Mahershala Ali introduce il premio alla Migliore Attrice Non Protagonista, che come da pronostico viene conferito a Laura Dern per la sua performance in Storia di un matrimonio, che si aggiudica così il suo primo Academy Award dopo tre nomination.
Alle tre e mezza subito dopo la visione di un montaggio sulle canzoni che hanno fatto la storia del cinema, grande performance di Eminem. Si esibisce portando il brano Lose Yourself con cui vinse nel 2003 l’Oscar come Miglior canzone originale. A seguire scambio di battute tra Salma Hayek e Oscar Isaacs per presentare il vincitore per il Miglior Montaggio sonoro che va a Le Mans 66 – La grande sfida (Ford vs Ferrari). Primo Oscar della serata per questo film con quattro nomination. Mentre il Miglior Mixing Sonoro, invece, va a 1917, capolavoro di Sam Mendes.
Sale sul palco Randy Newman con I Can’t Let You Throw Yourself Away, colonna sonora di Toy Story 4. Questa è la ventiduesima nomination per l’autore americano.
Julie Louis-Dreyfus e Will Farrell con un esilarante e anche provocatorio sketch presentano l’atteso premio alla Miglior Fotografia che va a Roger Deakins per la fotografia di 1917 che conferma la fama di questo grande direttore della fotografia britannico che ha alle sue spalle già un Oscar per Blade Runner 2049 e quindici nomination dal 1995.
Gli stessi presentatori consegnano il premio come Miglior Montaggio a Le Mans ’66 – La grande sfida dove la favorita era Thelma Schoonmaker di The Irishman.
Ma i colpi di scena non sono terminati e sale sul palco Cynthia Erivo introdotta da Zazie Beetz che prima di presentare l’ospite ringrazia il direttore d’orchestra nella cosiddetta buca d’orchestra.
A questo punto Cynthia Erivo si esibisce in un’intensa performance di Stand Up tratta dal film Harriet che grazie a questa nomination fa il suo ingresso nella storia delle quindici persone in tutto il mondo ad aver completato l’EGOT (Vincitori dei premi Emmy, Grammy, Oscar e Tony).
Altro sketch comico con James Corden e Rebel Wilson che indossando un costume da gatti presentano il premio per i Migliori Effetti Speciali che viene consegnato a 1917 che arriva così a 3 Oscar rubando la statuetta ad Avengers: Endgame a cui va solo la nomination.
Sandra Oh star di Grey’s Anatomy, presenta l’Oscar per il Miglior Trucco che va a Bombshell – La voce dello scandalo, grazie a Kazu Hiro noto già per i suoi lavori precedenti come L’ora più buia e per il trucco di Gary Oldman in Winston Churchill.
Penelope Cruz introduce il premio al Miglior Film Straniero che come da pronostico, è Parasite, che non solo si aggiudica il suo secondo Academy Award della serata, ma infrange un altro record essendo il primo film sudcoreano a essere nominato in questa categoria e a vincerla, lasciando Pedro Almodóvar solo con la nomination.
Breve pausa dall’annunciazione dei vincitori con uno show firmato Elton John che si esibisce in (I’m gonna) Love me again, la canzone candidata all’Oscar come Miglior Canzone Originale tratta dalla colonna sonora di Rocketman.
Ed ecco che dal red carpet arrivano le “Belle in rosa”: Gal Gadot, Laura Dern, Caitriona Balfe che rivolgono la loro attenzione alle donne considerate veri supereroi. Il premio come Migliore Colonna Sonora va a Jocker, grazie al talento della violoncellista e compositrice islandese Hildur Guðnadóttir che regala a questo film il primo Oscar della serata. Inoltre le “Belle in rosa” prima di abbandonare il palco consegnano l’Oscar per la Migliore Canzone Originale ad Elton John per I’m gonna love me again’. Facendo sfumare il sogno della Disney di fare bis con Frozen II.
Ed è proprio Spike Lee a consegnare il premio come Miglior Regia, oltre ogni pronostico possibile, a Bong Joon-ho che incredulo si alza e corre sul palco accompagnato dalla sua traduttrice. Una volta sul palco omaggia Scorsese accompagnato da una sorprendete standing ovation, e salutando con segno di grande rispetto Tarantino e il visionario Jocker portato in vita Todd Philips.
Il pluripremiato regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e produttore televisivo statunitense Steven Spielberg sale sul palco per presentare il segmento In Memoriam. Con l’accompagnamento musicale di Yestarday, interpretata da Billie Eilish vincitrice quest’anno di cinque premi Grammy.
E quindi si passa alla premiazione più che meritata di Joaquin Phoenix come Miglior Attore Protagonista consegnata da Olivia Colman in una standing ovation interminabile.
Phoenix conclude il proprio discorso di accettazione dell’Oscar scusandosi con chi lo ha dovuto sopportare, ammettendo di non essere una persona facile, e si sofferma sull’importanza di aiutare gli altri e l’ambiente per creare un mondo migliore in cui vivere. Ma prima di abbandonare il palco Phoenix ricorda le parole di suo fratello River morto per overdose a ventitré anni, “Corri in soccorso con amore e la pace seguirà”. A stento trattiene le lacrime e con un gesto veloce della mano ringrazia e sparisce dietro le quinte.
Così lascia il posto al premio oscar dell’anno scorso per Bohemian Rapsodi Rami Malek che consegna il premio come Miglior Attrice Protagonista a Renée Zellweger per Judy, che già aveva vinto nel 2004 per Ritorno a Cold Mountain come Miglior Attrice Non Protagonista.
Infine, per il premio più atteso della serata, presenta l’eccezionale vincitrice di due oscar e cinque nomination Jane Fonda che consegna il l’Oscar come Miglior Film 2020 a Parasite, sotto lo sgomento del teatro intero, che distrugge il rigoroso silenzio creatosi dopo la lettura delle nomination in un applauso e la commozione della troupe di Parasite in particolare di Bong Joon-ho che si è rivelato la scoperta nel mondo cinematografico del 2020. Entrando nella storia del cinema come il primo film internazionale a vincere l’Oscar come Miglior Film.
Un giorno di noi rimarranno solo le lacrime che si mischieranno con la pioggia. Ma chi viene impresso nella cellulosa invece invecchierà col mondo.

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