“SicurezzaVera”, la campagna di Fipe, Confcommercio e Polizia di Stato contro la violenza di genere

di Luciano Costantini

“SicurezzaVera”, titolo apparentemente criptico per significare la forte campagna, l’autentica battaglia, che Fipe (federazione italiana pubblici esercizi), Confcommercio e Polizia di Stato stanno combattendo contro la violenza di genere, in particolare nei confronti della donna. “Sicurezzavera”, una parola sola perché unico è l’obiettivo. Il termine sicurezza non ha bisogno di essere spiegato; Vera è una ragazza, una donna, un’amica che ti è accanto, una sconosciuta. Ogni donna può essere Vera. “In germanico significa protezione, difesa, un nome proprio di una donna che ha il diritto di vivere, crescere, divertirsi, camminare in sicurezza, perché solo sicura può essere veramente se stessa”. Così Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo Donne Imprenditrici della Fipe-Confcommercio, nel presentare il convegno che si tiene nella sede della Provincia di Viterbo, presenti tra gli altri il questore Fausto Vinci, il viceprefetto Anna De Luna, per il Comune Patrizia Notaristefano assessore con Delega alle Politiche Sociali,la presidente del Terziario Donna di Confcommercio Iride Zanganella, quella dell’associazione Kyanos Marta Nori, e di Confcommercio Viterbo Loredana Badini,. I numeri della piaga sociale che si chiama violenza non devono essere ricordati, sono nei rendiconti mediatici giornalieri: dai femminicidi al proliferare delle baby gang. L’alleanza tra le associazioni di categoria, la polizia, l’amministrazione comunale, può e deve diventare un argine in prima battuta e una base per la rinascita di tante città e dei loro centri storici, in seconda. Viterbo, è un significativo esempio. Bar ristoranti, pizzerie gelaterie, discoteche sono i primissimi presidi di sicurezza. “Per riuscirci – sottolinea la presidente della Fipe – dobbiamo fare squadra. Noi come gestori degli esercizi fornendo informazioni su situazioni al limite della legalità, le forze dell’ordine intervenendo tempestivamente. E’ fondamentale dare informazioni per formare. E per spiegare quanto gigantesco sia il terreno in cui si gioca la partita, basti pensare che nel nostro Paese c’è 1 esercizio pubblico ogni 250 abitanti, 1 bar ogni 400. Ogni esercizio può essere un luogo in cui la violenza si consuma, ma anche un luogo di prevenzione”. L’obiettivo della campagna persegue quattro specifici fini: l’ottimizzazione dell’azione preventiva soprattutto dove è più numerosa la presenza femminile; l’anticipazione dell’intervento alla fase che anticipa l’eventuale violenza; l’estensione del modello a tutti i pubblici esercizi; la trasformazione degli stessi in autentici presidi di legalità e tutela della popolazione femminile sempre più vittima di aggressioni. “Le imprese – garantisce Loredana Badini, presidente di Confcommercio Lazio Nord – faranno la loro parte nella lotta alla illegalità per creare le migliori condizioni rispetto alla vita sociale della città, generando così sinergie e alleanze territoriali e sociali, tese a ritrovare la perduta identità. Le imprese devono essere vere e proprie sentinelle che sorvegliano il miglioramento della convivenza urbana”.

Sicurezzavera_dentro

Sicurezzavera_dentro1

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI