Saline di Tarquinia: Fare Verde all’attacco di un mare di rifiuti

saline tarquinia

Il mare d’inverno: un bene da proteggere, ripulire e salvare in tutte le stagioni. E’ per questo che Fare Verde ha deciso di festeggiare i 35 anni della Riserva naturale delle Saline di Tarquinia con due giornate dedicate alla pulizia della spiaggia, con il patrocinio della Provincia di Viterbo

Primo appuntamento domenica 18 gennaio dalle 10,30-12,30 per la pulizia del primo tratto di spiaggia, ingresso accanto ex base militare Tarquinia Lido. La seconda giornata è domeica 25 gennaio: secondo tratto con ingresso accanto alla pineta località San Giorgio.

Buona volontà, guanti, rastrelli e sacchi della spazzatura per raccogliere quella che Silvano Olmi, presidente Regionale di Fare Verde ha definito la hit parade dell’orrido. Nella passata edizione su tutte le spiagge laziali sono stati raccolte 7.770 bottiglie di plastica e 2850 contenitori in vetro, solo a Tarquinia: 30 lattine, materassi, pneumatici, un casco da motociclista, un tubo di plastica lungo 4 mt, ombrelloni da spiaggia, bombole a gas da campeggio.

Abbiamo messo in campo questa azione militare contro i rifiuti – spiega Olmi- per liberare l’arenile da tutto ciò che lo soffoca e per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di salvaguardare un bene prezioso che non puo essere considerato come un parco giochi dove divertirsi solo l’estate. Nella scorsa edizione oltre cento volontari hanno offerto la propria disponibilità. Ci auguriamo che quest’anno vada ancora meglio”.

L’intervento di Fare Verde vuole anche sensibilizzare le autorità competenti, dal Corpo Forestale, alla Regione, all’Università perché si attivino interventi consistenti di protezione della costa, un ripascimento “morbido” della spiaggia e un consolidamento delle strutture esistente con annessa pulitura delle vasche ancora invase dal fangon delle alluvioni.

Un dato su cui riflettere all’anno si perde un metro e mezzo di spiaggia. La tenuta delle Saline comprende un’estensione di 120 ettari di cui 90 sono occupate da vasche. Oggi sono protette dal Corpo forestale dello Stato guarda il sito un bene prezioso per la Tuscia che deve essere valorizzato e rispettato.

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