Pucciarella: l’Incarnazione del Coraggio di Bagnaia contro l’Assedio dei Lanzichenecchi

di Franco Pierini*

La Pucciarella di Bgnaia-Franco Pierini
Nel cuore dell’Italia del XVI secolo, la piccola comunità di Bagnaia si trovò a fronteggiare una minaccia che avrebbe potuto annientarla: l’avanzata dei lanzichenecchi, un esercito di mercenari noto per la sua ferocia. Il 17 dicembre 1527, giorno dedicato a San Millerio, segnò l’inizio di uno degli eventi più drammatici e significativi per i bagnaioli: l’assedio del loro borgo. Questa è la storia di come una donna, Pucciarella, divenne il simbolo del coraggio e dell’ingegno di un’intera comunità che, priva degli uomini validi, superò ostacoli che sembravano insormontabili
Dopo aver saccheggiato Roma e costretto Papa Clemente VII Medici a rifugiarsi in Castel Sant’Angelo, i lanzichenecchi, spinti dalla peste e dalla mancanza di bottino, si dispersero nell’Italia centrale. La loro ferocia era ben nota, e il terrore che precedeva la loro marcia era palpabile. Bagnaia, con i suoi abili combattenti assenti, sembrava destinata a diventare una facile preda per questi spietati mercenari
Nonostante l’assenza degli uomini validi, le donne di Bagnaia non si persero d’animo. Robuste, forti e indomite, si prepararono a difendere il loro borgo con ogni mezzo a disposizione. La minaccia dei lanzichenecchi non le impensierì; anzi, risvegliò in loro uno spirito di resistenza che sarebbe diventato leggendario.
Nel momento più critico dell’assedio, una donna si distinse per il suo coraggio eccezionale: Pucciarella. Avvedutasi dell’imminente pericolo, questa donna coraggiosa non esitò un istante. Con precisione e determinazione, corse verso un punto elevato e scagliò con impeto un mortaio contro gli assalitori, colpendo mortalmente il capitano dei lanzichenecchi. La sua azione non solo salvò Bagnaia ma incuteva nei nemici un terrore tale da costringerli a una vergognosa fuga.
Il valore dimostrato da Pucciarella non passò inosservato. I bagnaioli, riconoscenti, le tributarono onori degni della sua eroica impresa. Al piedi della torre del borgo fu posto un semibusto donnesco in sua memoria, un simbolo eterno della gratitudine della comunità. Inoltre, come segno di ringraziamento per lo scampato pericolo, fu offerta alla Madonna di La Quercia una grossa croce di argento, inaugurando una tradizione di devozione e gratitudine che si rinnova ogni martedì di Pasqua con una processione al santuario di La Quercia.
La storia di Pucciarella e della resistenza di Bagnaia contro i lanzichenecchi è un potente promemoria del coraggio e dell’astuzia che caratterizzano il popolo di Bagnaia. In un momento di disperata necessità, con gli uomini validi assenti, furono le donne a capo della comunità a superare ostacoli che sembravano insormontabili. Pucciarella, con il suo atto di audacia, non solo salvò il suo borgo ma divenne un simbolo eterno del coraggio e della resilienza di Bagnaia, ispirando generazioni future alla determinazione e alla forza di volontà.
La Pucciarella di Bgnaia Franco Pierini
*Cultore e divulgatore della storia di Bagnaia
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