“Premio Eugenio Scalfari”, miglior giornalista dell’anno è la freelance Francesca Mannocchi

di Cristiana Vallarino

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A Civitavecchia, mercoledì pomeriggio, la prima edizione del “Premio Eugenio Scalfari Città di Civitavecchia” ha gremito il teatro Traiano, sul cui palco hanno sfilato i nomi migliori del giornalismo e della cultura del nostro paese.
Il premio, che si conta di ripetere annualmente, ha voluto omaggiare un cittadino illustre, dato che Scalfari era nato e aveva passato parte della sua infanzia a Civitavecchia. L’idea e l’organizzazione si devono a tre associazioni locali: SpazioLiberoBlog, Blue in the Face e Book Faces.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Ernesto Tedesco e quelli della Regione, che ha sostenuto l’iniziativa, portati dal presidente vicario Daniele Leodori, il benvenuto delle tre associazioni è stato dato dalla professoressa Maria Zeno. A fare gli onori di casa lo scrittore civitavecchiese Gino Saladini.

Sul palco Ezio Mauro, ex direttore de La Repubblica e amico di Scalfari, presidente di un pool di giurati di prestigio, alcuni dei quali sono poi intervenuti: Dacia Maraini, Corrado Augias, Maria Grazia Calandrone e Bruno Manfellotto.

Mauro ha ricordato la figura di Eugenio Scalfari, che cambiò la scena del giornalismo italiano, nel 1976, “inventando” “La Repubblica”, descrivendo come era Scalfari in redazione, sempre elegante.

Per la menzione speciale, assegnata al migliore articolo apparso quest’anno dopo la morte di Scalfari, sul palco l’ultranovantenne Luciana Castellina. Il suo articolo, apparso su “Il Manifesto” è stato letto da un’altra grande firma, Corrado Augias.

A spiegare le ragioni della scelta del premio per la poesia al femminile è stata Dacia Maraini. La giuria, ha detto Mauro, ha accolto all’unanimità la sua indicazione, assegnando il premio dedicato a Biancamaria Frabotta, scomparsa quest’anno, poetessa legata anche lei a Civitavecchia, ad Antonella Anedda, che ha letto una sua composizione. La poetessa Maria Grazia Calandrone, allieva della Frabotta, ha raccontato la sua figura come docente e come amica, leggendone poi dei versi. A interpretare una lunghissima poesia dedicata proprio dalla Frabotta a Civitavecchia, l’attore, pure civitavecchiese, Pino Quartullo. Vera Improta, compagna di liceo e amica della Frabotta, ha infine letto la sua poesa “Mio marito ha un cuore generoso”.

Per assegnare il premio miglior giornalista dell’anno, la giuria – ha detto Mauro – è partita dal tema dell’anno: la guerra in Ucraina. Ecco quindi la scelta di Francesca Mannocchi, giornalista freelance, capace di passare dalla pagina scritta a servizi da paesi in cui sono in corso conflitti dimenticati, come lo Yemen. A parlare della Mannocchi, l’illustre collega Bruno Manfellotto.

La Mannocchi, commossa e lusingata di ricevere un premio intitolato a suo nome, ha raccontato di aver “studiato” al liceo l’editoriale domenicale di Scalfari per poi commentarlo il lunedì con la prof d’italiano.

Pino Quartullo ha letto, non senza commuoversi, l’articolo della Mannocchi: la storia di Irina che, a Kiev, ha il compito di catalogare i soldati caduti, provvedere al recupero spesso di salme smembrate, per dare alle famiglie corpi da piangere.

Come spettatore, in sala c’era pure Massimo Giannini, attuale direttore de “La Stampa”, che ha cominciato la sua carriera proprio a “La Repubblica” e, sul palco, ha raccontato il suo primo incontro con Scalfari alla sua assunzione e come si vivesse nella redazione de La Repubblica.

Dello Scalfari privato hanno invece parlato le figlie Enrica e Donata, come hanno già fatto anche in un documentario proprio per far conoscere i tanti aspetti di Scalfari: giornalista, scrittore, pianista non molto bravo e padre. Di lui come poeta, una delle figlie, in chiusura, ha letto un suo ricordo di Civitavecchia, della sua vista dalla finestra di casa sul mare.

Alla fine, la premiazione con la consegna dei mazzi di fiori, delle targhe e delle stampe di Arnaldo Massarelli.

Nella giuria hanno fatto parte anche Loredana Lipperini, Concita De Gregorio, Curzio Maltese e Nicola R. Porro a rappresentare le associazioni promotrici.

L’appuntamento è per la seconda edizione, nel 2023, probabilmente in estate e in una suggestiva sede, come la Terme di Traiano o il Forte Michelangelo.

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