Pilastro: festa della mamma e solidarietà per l’Ucraina

L’unica nota stonata è stata l’inclemenza del tempo, che ha costretto quelli del Centro sociale Pilastro a organizzare l’iniziativa all’interno. Ma la festa della mamma, andata in scena sabato pomeriggio, ha visto una larghissima partecipazione, emozionando tutti i presenti e raccogliendo consensi per il pathos creatosi nel corso della manifestazione.

Salone delle feste strapieno e tanta allegria, mista però a momenti di profonda riflessione, dal momento che l’iniziativa quest’anno era dedicata in modo particolare alle mamme ucraine e russe, vittime entrambe di quell’obbrobrio che il leader moscovita Vladimir Putin si ostina a chiamare “operazione speciale”, ma che sta distruggendo un intero Paese e provocando migliaia di vittime, tra cui anziani, donne e bambini.

Maestro di cerimonie, come al solito, è stato il presidente del Centro Luciano Barozzi, che ha introdotto la festa con poche, ma sentite parole sul significato dell’iniziativa, cui è seguita una toccante testimonianza di una giovane donna ucraina, Alina Onachyshych, che vive a Viterbo da svariati anni, ma i cui genitori si trovano attualmente là dove c’è la guerra per dare una mano a quelli che stanno soffrendo. Alina ha raccontato di essersi attivata subito dopo lo scoppio della guerra “perché io sono ucraina e mi piange il cuore a vedere certe scene. Questa – ha proseguito – è una guerra non voluta da noi e si sta rivelando una vera e propria persecuzione nei confronti del mio popolo: si uccide, si rapina, si stupra senza alcuna pietà, si distruggono le case. Non pensavo che nel 2022 potesse accadere quanto invece sta drammaticamente avvenendo”.

Alina ha concluso il suo intervento ringraziando i viterbesi per la loro partecipazione alla raccolta di generi di prima necessità in favore del suo popolo, rinnovando però il suo appello: “Purtroppo – ha detto – dopo un primo momento di grande solidarietà, la raccolta si è un po’ fermata. Ma la situazione è gravissima e serve un po’ di tutto: dai generi alimentari alle medicine, agli abiti. C’è gente che ha avuto la casa distrutta dalle bombe e non ha più nulla”. Ha concluso il suo intervento con un altro appello: “Qui tra noi c’è Olga, una profuga con due bambini, che non ha un alloggio. Se qualcuno può ospitarla si faccia avanti”.

Dopo di lei il parroco del quartiere, don Flavio Valeri, ha voluto sottolineare la crudeltà di quanto sta avvenendo, rivolgendo un pensiero di solidarietà alle mamme ucraine, che vedono i loro figli soffrire e morire sotto i colpi del nemico, ma anche a quelle russe, che non possono certo opporsi al fatto che i propri figli siano chiamati a combattere e a sparare. Alla fine è stata recitata un’Ave Maria, metà in lingua ucraina e metà in lingua italiana, per rafforzare la vicinanza che in questo momento esiste tra questi due popoli.

Successivamente alcuni soci del Centro hanno recitato poesie dedicate alla festa della mamma e, contemporaneamente, al dramma della guerra. Poi, si è passati alla parte ludica dell’iniziativa. The voice Severino Pieroni ha cantato la canzone “Mamma”, prima che si passasse alla classica tombolata.

Alla fine Luciano Barozzi ha consegnato un omaggio floreale a tutte le mamme presenti. All’uscita del Centro un bel salvadanaio per raccogliere offerte. Il ricavato, ovviamente, verrà destinato ai bambini dell’Ucraina.(A.S.)

Foto cover le vincitrici della tombola

Foto: L’intervento di Alina Onachyshych

Foto: Don Flavio Valeri e Luciano Barozzi

Foto: il pubblico presente in sala

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