Paolo Rossi a Ferento improvvisa con ironia il poema dell’Odissea

di Sara Grassotti

Paolo Rossi_Stand Up Omero

Paolo Rossi, affabulatore irriverente, rilegge l’Odissea, prendendo in prestito da Omero lo stile del cantore per lanciarsi in un’ora di improvvisazione teatrale, dove i temi sfiorati spaziano dalle “odissee” quotidiane che ciascuno incontra, alla politica, fino alla riflessione su finzione e realtà. E’ andato in scena la sera di mercoledì 26 luglio, in un Teatro Romano di Ferento rinfrescato dalla pioggia pomeridiana, lo spettacolo “Stand Up Omero”, progetto e regia di Sergio Maifredi, produzione Teatro Pubblico Ligure. Ad accompagnare sul palco il comico milanese, il chitarrista Emanuele Dell’Aquila, pronto a completare la performance dell’attore con accordi coinvolgenti. Il pubblico, poco numeroso purtroppo, segue divertito e attento il filo logico della narrazione, che riporta da pagine antiche esempi attuali, legando passato e presente. Rossi incanta la platea, trasferendo la vicenda del rapimento di Elena che scatenò la guerra di Troia, nella Tuscia e, immaginando una rivalità tra Viterbo e Montefiascone, svela le assurdità e le contraddizioni che si celano dietro ogni conflitto. “Ognuno ha le proprie odissee”, continua a ripetere l’istrionico attore sul palco, smascherando la natura dell’uomo contemporaneo con l’arte dell’improvvisazione con un riferimento poetico alla maschera di Arlecchino, perché: “Tornare a raccontare storie dal vivo è fondamentale per portare un conforto laico alle persone”. Lo show si chiude con un toccante omaggio a Enzo Jannacci con l’arrangiamento di una sua canzone inedita, cantata di rado da Paolo Rossi. Gli ultimi pensieri fissati su carta dal medico-cantautore in vita, che non potevano non essere una celebrazione all’esistenza, che non è altro se non la “differenza tra varietà e monotonia… Un musical!”.

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