Panunzi, vice presidente regionale: “Diritto alla mobilità, una battaglia che va combattuta insieme” ­

Il diritto alla mobilità non è un principio astratto, ma una questione concreta che incide sulla qualità della vita di migliaia di persone. Per questo ho presentato due interrogazioni urgenti, sollecitando risposte immediate e azioni efficaci da parte della Regione Lazio.

Al centro della mia battaglia c’è l’allarme per l’esclusione dei treni regionali dalla linea Direttissima Roma-Firenze a partire dal 1° gennaio 2026 – con l’ipotesi di un anticipo a dicembre 2025 – a causa della delibera n. 178/2024 dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e del Prospetto Informativo della Rete 2026. Il provvedimento, che alza a 200 km/h la velocità minima per l’accesso alla Direttissima, penalizzerebbe duramente pendolari, studenti e lavoratori del Lazio, ma anche di Toscana e Umbria, costringendoli a viaggiare sulla linea lenta con un incremento dei tempi di percorrenza anche di 80 minuti al giorno. Un danno enorme, che rischia di vanificare anche gli investimenti pubblici fatti per l’acquisto di nuovi treni progettati proprio per quella tratta.

 

Insieme ai colleghi del gruppo consiliare, ho chiesto al presidente Rocca e all’assessore Ghera quali misure intendano adottare. È urgente che la Regione avanzi una richiesta ufficiale di proroga di almeno un anno, per consentire l’arrivo e la messa in servizio dei nuovi convogli e scongiurare l’ennesima penalizzazione ai danni del nostro territorio.Non si può accettare che chi viaggia ogni giorno venga lasciato nell’incertezza, tra treni strapieni, senza aria condizionata, ritardi costanti e servizi che non rispettano le condizioni per cui vengono pagati. Ho toccato con mano questi disagi partecipando all’iniziativa del Comitato Pendolari Orte alla stazione di Roma Tiburtina: una vera odissea quotidiana che non possiamo più tollerare. Difendere i pendolari significa difendere la giustizia sociale.

 

A questo si aggiunge la situazione drammatica della linea ferroviaria ex Roma Nord Civita Castellana–Viterbo, oggetto di un’ulteriore interrogazione urgente. I lavori in corso, pur necessari e attesi da anni, non possono tradursi in ulteriori disagi per l’utenza, già colpita da corse soppresse, mezzi obsoleti, stazioni fatiscenti e una comunicazione insufficiente. Chiedo alla Regione di attivarsi subito, con un piano straordinario di gestione, un monitoraggio partecipato e un confronto serrato con Cotral, Astral e l’assessorato competente.

 

Il diritto alla mobilità è un diritto costituzionale. Va garantito ogni giorno, con fatti e scelte concrete, non con promesse.

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