Nuove tecnologie in campo: la Cooperativa Produttori Nocciole è la prima realtà

Proseguono nella Tuscia le sperimentazioni di CPN (Cooperativa Produttori Nocciole) di Ronciglione per un modello di gestione dei noccioleti sempre più compatibile con il territorio e con l’ambiente. La difesa dai più diffusi insetti fitofagi, come la cimice asiatica e la cimice autoctona, costituisce uno degli obiettivi principali di questa attività.
Per un migliore controllo della presenza di tali insetti, che permetterà all’agricoltore di prendere decisioni più precise e sostenibili sui trattamenti fitosanitari da effettuare, CPN ha installato, in collaborazione con l’Università della Tuscia, in cinque terreni di altrettanti soci, le nuove trappole automatiche xTrap Stink.
xTrap Stink è una trappola per il monitoraggio degli insetti, introdotta per la prima volta in Italia centrale, che grazie a un sensore e un algoritmo di riconoscimento di passaggio fornisce in tempo reale su smartphone o computer i dati relativi all’andamento della presenza dell’insetto. In questo modo l’agricoltore può facilmente sapere, in tempo reale, qual è il momento migliore per intervenire sulle piante, riducendo conseguentemente il più possibile i trattamenti. Il tutto avviene in loco, in quanto ogni trappola, dotata anche di feromone per attirare la cimice, viene appesa direttamente sul ramo.
Proteggere la coltivazione delle nocciole dalla cimice effettuando trattamenti fitosanitari sempre più mirati ci permetterà non solo di ridurre il numero degli interventi, attualmente non più di tre annui, ma anche l’utilizzo di prodotti sempre più specifici e con minore impatto ambientale. Tutto ciò coniugato con l’utilizzo degli ugelli antideriva da noi già sperimentati ed applicati, senz’altro più performanti di quelli usati fino a poco tempo fa – commenta Piero Brama, presidente di CPN – sono le linee guida con cui continuiamo a perseguire l’obiettivo di mantenere il livello di eccellenza delle nocciole del nostro territorio attraverso una coltivazione sempre più rispettosa dell’ambiente. Siamo convinti che questo sia possibile soltanto attraverso la ricerca scientifica e tecnologica e la sinergia tra organizzazioni di produttori, università ed enti regolatori quali il servizio fitosanitario regionale. Questo è un ulteriore passo verso un'agricoltura competitiva e sostenibile capace di guardare al futuro“.
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