Non sfila il Corteo storico per le vie di Viterbo, il cuore di Santa Rosa aspetta i Viterbesi al Santuario

Il 2 settembre di ogni anno il Corteo Storico di Santa Rosa sfila per le vie di Viterbo ed accompagna, in una prestigiosa cerimonia che evidenzia l’aspetto più intimo e religioso dei festeggiamenti, la Solenne Processione con il Cuore di santa Rosa. Quest’anno la pandemia non permette di rinnovare l’antica usanza per la quale le autorità cittadine insieme al clero si recavano, a rendere omaggio alla Patrona, come deliberato nel 1512 dal Consiglio dei Quaranta, «…con voto e giuramento solenne per celebrare, ogni anno in perpetuo, la sua festa per i santi benefici che il Sommo Dio, per intercessione della Santa, ha concesso e concede alla Città. Nel corso della processione viene condotto, lungo le principali vie cittadine, il Cuore di Santa Rosa. Il Corteo parte dal Santuario di Santa Rosa e attraversa il quartiere medievale fino alla Cattedrale; da qui ha inizio la processione attraverso le vie del centro che si conclude con il rientro alla chiesa della Santa. Il Corteo Storico è composto da circa 310 figuranti con costumi tipici dei vari secoli, a partire dal 1200 fino ad arrivare al 1800, che rappresentano le massime autorità viterbesi, con le rispettive milizie, che hanno celebrato nel tempo la loro amata piccola concittadina. Aprono il Corteo i Boccioli simbolo del particolare legame dei piccoli viterbesi di oggi con la loro Santa. Separano i vari secoli le Rosine, ragazze che indossano un saio grigio violaceo raffiguranti la giovane figura Quest’anno il cuore della santa sarà venerato in monastero nella sala dove è in corso la Mostra Storico-Documentaria: “Testimoni di Fede in Terra della Tuscia”.L’ingresso in santuario e negli altri spazi è consentito ad una persona alla volta, rispettando la distanza di 1,5 metri.È obbligatorio l’uso della mascherina.Si può partecipare liberamente non servono prenotazioni o biglietti,quest’ultimo (gratuito) è indispensabile solo per la messa solenne delle 10.30 del 4 settembre celebrata dal vescovo.Una festa introspettiva vissuta dentro di noi, in cui tutto si muove per “renderne presente l’assenza”

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