Nicolas Drago: la mia battaglia per la giustizia con Youth Ambassador

Monica Arigoni

Nicolas Drago, 23 anni, ex studente dell’Università della Tuscia. Nato a Roma dove ha vissuto fino ai 14 anni, si è poi trasferito a Viterbo dove ha frequentato il liceo e l’università. È un appassionato di cinema e musica, ma la cosa che ama di più è viaggiare in tutto il mondo, in compagnia, ma anche da solo, alla ricerca di avventure che “se avessi messo le mie radici solo in un luogo non avrei mai vissuto”.
Navigando in rete ha conosciuto per caso il prestigioso progetto Youth Ambassador dell’associazione anti-povertà The ONE Campaign. Ha inviato il suo curriculum vitae, nella speranza che lo scegliessero tra i numerosi, e preparatissimi, candidati. E così è stato. “Ho conosciuto questo progetto per caso. Navigo quasi quotidianamente in rete alla ricerca di informazioni sull’operato delle organizzazioni e istituzioni internazionali, e di progetti che coinvolgano anche i giovani. Sono finito sul sito di one.org e ho notato che era in atto il bando per la partecipazione al programma Youth Ambassador, quest’anno alla sua quinta edizione. Prima di candidarmi ho voluto accertarmi che si trattasse di un’organizzazione seria. Ho analizzato i dati pubblicati sul sito e ho contattato ragazzi che avevano partecipato alle edizioni precedenti. Dopo queste verifiche, mi sono convinto e ho inviato il mio curriculum vitae, nella speranza che scegliessero me tra i numerosi, e preparatissimi, candidati. Oggi sono molto orgoglioso di far parte di questa collaborazione e prometto a ONE e a chi ci sostiene che farò del mio meglio per onorare le cause per cui ci battiamo. ONE è un’organizzazione che promuove la lotta contro la povertà estrema e le malattie prevenibili, soprattutto in Africa. La nostra organizzazione agisce attraverso campagne di sensibilizzazione e attività di advocacy. Siamo sostenuti da oltre 9 milioni di membri in tutto il mondo di cui 700.000 solo in Italia. Noi Youth Ambassador siamo dei giovani attivisti, provenienti da diversi paesi europei (Italia, Belgio, Paesi Bassi, Francia, Germania, Regno Unito, e Irlanda), conduciamo campagne di sensibilizzazione attraverso l’organizzazione di eventi e di incontri con personalità politiche influenti, affinché i leader mondiali, con la nostra attività di lobbying, sostengano la cooperazione allo sviluppo. ONE è un’organizzazione non governativa, quindi indipendente da tutte le influenze e le ingerenze dei governi nazionali. Non raccogliamo fondi, ma firme, per dare una voce a chi voce non ne ha”.
Il programma Youth Ambassador si allinea perfettamente con il suo percorso universitario. “Ho studiato in un liceo linguistico di Viterbo, per poi iscrivermi alla facoltà di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell’Università degli Studi della Tuscia, dove mi sono laureato circa un anno fa. Nel corso dei miei studi ho anche partecipato al programma Erasmus in Belgio, e devo dire che questa esperienza mi ha cambiato radicalmente; penso di essere maturato come individuo e come studente. Ora lo spettro dei miei interessi e delle mie priorità è molto più ampio, sento stimoli che spero mi portino a raggiungere tutti i miei obiettivi. Da settembre a dicembre ho anche frequentato dei corsi di studio in un’università molto nota della Francia, un’altra esperienza che arricchisce notevolmente il mio bagaglio culturale. Ed oggi penso che collaborare per una nota organizzazione internazionale a soli 23 anni è il sogno di molti miei colleghi, e può essere considerato come un vero e proprio trampolino di lancio verso una carriera nelle relazioni internazionali”.
La motivazione che ha spinto Nicolas a collaborare con One è l’enorme quantità di persone che vivono in condizioni sfavorevoli, solo perché nate in una determinata area del mondo. “Credo fortemente che dove vivi non dovrebbe determinare anche come vivi. Nel recentissimo World Economic Forum di Davos è emerso che, solo nel 2017, l’82% dell’intera ricchezza mondiale è finito nelle casseforti dell’1% della popolazione, già di per sé molto ricco. Circa 767 milioni di persone vivono in povertà estrema, condizione che influenza, di conseguenza, settori come la sanità, l’istruzione, l’accesso alle energie rinnovabili, l’industria, la pace, e la giustizia. Ecco, è proprio sulla giustizia che vorrei richiamare l’attenzione, perché le nostre campagne di sensibilizzazione non mirano a far nascere un sentimento di compassione, ma di giustizia. Queste persone non hanno bisogno di essere compatite, ma hanno bisogno dei giusti mezzi per far prosperare le loro economie, perché ne hanno le capacità e la voglia. Il nostro motto recita: “nessuno di noi è uguale finché tutti non siamo uguali”.
Il lancio del programma Youth Ambassador ha coinciso con la Giornata internazionale della donna. Insieme ad altri giovani Ambasciatori, Nicolas ha partecipato a una campagna per le strade di Roma raccogliendo 55.000 firme per una lettera aperta che esorta i leader mondiali a mettere donne e ragazze al centro dell’agenda politica internazionale. Ciò che lo ha sorpreso è stato il forte interessamento dei passanti, disposti ad ascoltare e firmare la lettera aperta ai leader mondiali. “L’evento di lancio è stato la nostra prima campagna nelle vesti di Youth Ambassador. Abbiamo passato il pomeriggio dell’8 marzo per le strade e le piazze di Roma a spiegare chi siamo e cosa facciamo. Per me era la prima volta in assoluto e non sapevo come le persone avrebbero reagito. Ciò che mi ha sorpreso di più è stato che non solo i passanti erano disposti ad ascoltarci, ma che erano anche disposti a firmare la nostra lettera aperta ai leader mondiali e ad interagire con noi facendo video e foto da condividere sui social, a sostegno di tutte le donne e ragazze del mondo. In questa occasione i 300 Youth Ambassadors di tutta Europa hanno raccolto circa 55.000 firme. L’obiettivo di 100.000 firme è stato raggiunto pochi giorni dopo, ed ora abbiamo alzato l’asta a 200.000, perché tante voci unite possono far cambiare davvero le cose”.
Una delle campagne principali dell’organizzazione per il 2018 è legata all’empowerment economico delle donne nei paesi più poveri del mondo, condizione che ONE ritiene essere cruciale per eliminare il divario di genere e per sollevare intere comunità dalla povertà estrema. “Da nessuna parte del mondo le donne hanno le stesse opportunità degli uomini. Anche in paesi come Islanda, Svezia, Norvegia, e Canada, che sono molto avanti in questo contesto, si registrano delle notevoli disparità. E se è vero che la vita è difficile per quasi tutti coloro che nascono nei paesi più poveri del mondo, lo è ancora di più per donne e bambine. Le donne e le ragazze dei paesi più poveri del mondo devono infatti sopportare un doppio fardello: quello di essere nate sia donne sia povere. La povertà estrema colpisce maggiormente le donne e le ragazze rispetto agli uomini e da ogni punto di vista le donne non si vedono riconosciute gli stessi diritti degli uomini. Per esempio, si registra un divario generale del 7% tra uomini e donne nell’accesso ai servizi bancari e100 paesi limitano le professioni che le donne possono esercitare. È per queste e numerose altre ragioni che credo che la povertà sia sessista”.
Dopo il lancio nella Giornata internazionale della donna, Nicolas parteciperà a un susseguirsi di incontri, concerti, e manifestazioni per far conoscere il progetto in tutta Italia. “A soli pochi giorni dal lancio del programma abbiamo già incontrato rappresentanti dell’ambasciata canadese a Roma, in occasione della preparazione dell’agenda politica del G7 che si terrà per l’appunto a Charlevoix, in Canada, i prossimi 8 e 9 giugno. Tra poche settimane saremo presenti alla Fiera delle Carriere Internazionali a Roma e poi sarà un susseguirsi di incontri, concerti, e manifestazioni per farci conoscere in tutta Italia. Siamo molto presenti anche sui social Facebook, Twitter, Instagram etc., per mostrare a tutti quanto prendiamo sul serio il nostro lavoro da attivisti e per farci seguire più da vicino da chi ci sostiene”.

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