Laura Rosati e la figlia Miriana, fare impresa familiare scegliendo il bar come luogo di socialità per eccellenza

di Sara Grassotti

Laura e Miriana

Giovedì 17 aprile aprirà il Mood Bistrot a Vitorchiano. Laura e Miriana, mamma e figlia, insieme, hanno messo in cantiere la gestione del bar storico in piazza Umberto I, fulcro del paese, a cui subentrano, dopo la lunga conduzione da parte della famiglia Salimbeni – Mirella e Loris con i figli Yuri e Consuelo – Laura, romana di nascita con un compagno viterbese, ormai da undici anni nella Città dei Papi, e la giovane Miriana, poco più che 30enne, che hanno preso in gestione alcuni anni or sono il Grandori di Porta Romana dai fratelli Andrea e Sara Ciancolini, riallineandola a un criterio di efficienza, servizio e contemporaneità.

Le incontriamo indaffaratissime per l’imminente inaugurazione del locale nel borgo sospeso di Vitorchiano. Tante idee, tanta voglia di fare, spinte dall’attrazione per questo paese ritenuto tra i più belli d’Italia e affascinate dalla leggenda di Marzio, il pastorello vitorchianese che nel IV secolo a. C. corse scalzo verso la Capitale per metterla in guardia dall’attacco da parte di un esercito etrusco-gallico, sancendo così l’antico legame tra il paese e Roma.

Cosa vi ha portato a investire in questa attività?

L.: Sono praticamente cresciuta all’interno di un bar, i miei genitori ne avevano uno a Roma sull’Appia e già quando facevo la quarta elementare mi destreggiavo con gli scontrini alla cassa. Dopodiché ho aperto un locale a Narni Scalo, che abbiamo dovuto chiudere definitivamente durante il periodo del Covid, ma nel mentre mi sono occupata dell’organizzazione di catering e matrimoni.

M.: Oltre ad affiancare mia mamma, mi sono innamorata di questo mestiere lavorando come dipendente proprio qui al Grandori di Porta Romana con Sara (Ciancolini, ndr), quindi in seguito ho cercato di affinare le mie competenze, frequentando l’Accademia Barman a Roma. 

I ruoli nella nuova attività saranno complementari? Chi si occuperà di cosa?

L. e M.: Ci sarà una completa sinergia fra noi, sarà un lavoro d’equipe. Inoltre tutta la squadra dei ragazzi che lavorano con noi ci seguirà, ormai siamo ben collaudati. Siamo come una famiglia, basti pensare che a Natale eravamo tutti riuniti in unica tavola per il pranzo a casa nostra.

Avrete a che fare con una clientela diversa: Porta Romana ha una quotidianità più operativa, divisa tra dipendenti pubblici e pendolari, mentre Vitorchiano ha un’utenza fedele ma anche un buon flusso di turisti, quale sarà la vostra proposta per il nuovo?

L.: L’esperienza a Narni è stata un buon rodaggio per entrare in sintonia con i piccoli centri, inoltre la nostra gestione è familiare, infatti anche qui, nonostante i ritmi frenetici, amiamo fermarci a parlare con i clienti, stabilendo con loro un rapporto confidenziale.

M.: Vogliamo valorizzare al massimo le potenzialità del nuovo bar curando ogni aspetto, dalla colazione all’aperitivo, che sarà accompagnato da taglieri che potranno essere scelti dal menu, anche con proposte vegetariane e vegane. Punteremo molto sui pranzi e inoltre sfrutteremo il delizioso giardino nel retro del locale, che si presta perfettamente per eventi live anche nelle serate estive.

Continuerete a produrre il buon gelato artigianale ereditato dalla passata gestione?

L. e M.: Sì certo, abbiamo saputo che il gelato era la punta di diamante del bar e che è molto apprezzato, quindi abbiamo trovato un accordo con Loris, che ci seguirà nelle fasi iniziali per insegnarci tutti i trucchi del mestiere.

In che modo entrerete nella realtà vitorchianese?

L. e M.: La nostra intenzione è quella di fare rete e collaborare con tutti, dagli amministratori alle associazioni e con chiunque abbia a cuore la crescita del borgo. Sarebbe anche interessante intercettare le varie visite turistiche per creare una sorta di accoglienza, un benvenuto pensato ad hoc per i visitatori. 

La data di apertura è stata fissata cosa vi aspettate negli inizi?

L. e M.: La data finale è arrivata: giovedi 17 aprile e le aspettative sono altissime, perché per l’avventura a Viterbo l’idea era di provarci, mentre a Vitorchiano l’imperativo categorico è di riuscirci!

Un messaggio chiaro. L’importanza di saper accogliere, ovvero professionalità e amore per l’ospitalità.E Marzio per affinità sarà con noi..

La statua di Marzio a Vitorchiano - foto di Alessandro Vagnoni

Marzio la statua in peperino, realizzata da Luigi Fondi nel 1979, posta all’ingresso del borgo in piazza Umberto I. la piazza dove è ubicato il Mood Bistrot.(foto di Alessandro Vagnoni)

 

 

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