Goletta dei Laghi 2023,i risultati dei rilevamenti sui laghi viterbesi Vico e Bolsena

Goletta dei Laghi 2023 ha presentato venerdi 21 luglio i risultati dei rilevamenti sui laghi viterbesi.
Terza tappa laziale per Goletta dei Laghi 2023 che presenta i risultati delle analisi microbiologiche effettuate sulle acque dei laghi viterbesi. Inquinati quattro dei sei punti campionati sul Lago di Bolsena. Entro i limiti di legge, tutti e tre i punti campionati sul Lago di Vico dal team di volontari e tecnici di Legambiente, lago dove sono però presenti problematiche pesantissime di tipo chimico.
“Tutti e tre i punti campionati sul lago di Vico risultano entro i limiti di legge, ma si presentano problemi di inquinamento chimico che causa scarsa ossigenazione delle acque”, afferma Elisa Scocchera, portavoce di Goletta dei Laghi di Legambiente. “Per quanto riguarda il Lago di Bolsena, la situazione dal punto di vista microbiologico fa registrare quattro risultati oltre i limiti di legge dei sei punti monitorati, con una forte continuità di alcune criticità rispetto agli anni scorsi, considerando anche che un confronto con il 2022 è difficile, per la situazione estremamente siccitosa che non faceva arrivare apporti di acqua nel lago”.
I dati sono stati resi noti venerdi 21 mattina durante la conferenza stampa tenutasi a Caprarola, presso Le Scuderie di Palazzo Farnese, in occasione dell’incontro “Il Futuro del Lago di Vico e la generazione energetica da fonti rinnovabili nel viterbese: tra problemi ed opportunità”. Sono intervenuti tra gli altri: Elisa Scocchera, portavoce Goletta dei Laghi; Pietro Paris, precedentemente in servizio presso l’Ispra e attualmente membro del consiglio direttivo del Biodistretto del Lago di Bolsena; Giuseppe Nascetti, professore dell’Università degli Studi della Tuscia; Gianluca Santinelli, dottore agronomo in rappresentanza della Cooperativa di Produttori Nocciole e Castagne C.P.N. di Ronciglione; RobertaPostiglioni, presidente del Circolo Legambiente Lago di Vico; Angelo Borgna, il sindaco del Comune di Caprarola; Mario Mengoni, sindaco del Comune di Ronciglione e Angelo Cappelli, direttore della Riserva Naturale del Lago di Vico.
“Non diamo patenti di balneabilità né giudizi sullo stato complessivo dei laghi o dei territori che vi si affacciano – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – ma è chiaro che le criticità individuate per anni e anni, in diversi punti del Lago di Bolsena da queste nostre fotografie puntuali, esistono e vanno affrontate: ci mettiamo a completa disposizione di comuni e organi preposti, per analizzare ulteriormente le varie situazioni, indagare le cause e aiutare le collettività nell’avvio di azioni risolutorie. Sul Lago di Vico invece, è molto positivo che continuino ad essere assenti criticità da scarichi illegali o scarsa depurazione, ma l’attenzione va concentrata tutta su una vasta conversione ecologica del comparto agricolo locale, dal quale, in questo nostro appuntamento, sono arrivati segnali concreti, importanti e positivi sui quali continueremo a confrontarci, insieme anche ai sindaci e al tessuto associativo locale”.
Oltre ai dati microbiologici, durante l’incontro è stato discusso lo stato di salute complessivo dei due bacini lacustri viterbesi con un focus specifico sulla salute del lago di Vico: in particolare, da un lato si è indagato sulla scarsità di ossigenazione nell’acqua del lago, causata dalla forte presenza di azoto e fosforo, derivanti dal modello circostante di coltivazione intensiva; dall’altro sulle buone pratiche che, parti importanti dell’agricoltura locale, hanno messo in moto in particolare nella coltivazione della nocciola.
Roberta Postiglioni, presidente del circolo di Legambiente Lago di Vico, dichiara: “È di fondamentale importanza mantenere un’attenzione costante sul nostro ecosistema lacustre, poiché è strettamente interconnesso al benessere del territorio, all’equilibrio dell’intero ecosistema e al modello giusto di sviluppo. Per questo motivo, il coinvolgimento di importanti ricercatori sul campo, anche durante questa nuova edizione della tappa viterbese di Goletta dei Laghi, è essenziale al fine di ottenere una comprensione approfondita dello stato di salute del Lago di Vico. Siamo soddisfatti di essere arrivati a generare in questo nostro appuntamento, un clima positivo tra tutti e continueremo in un compito fondamentale del mondo ambientalista locale, quello di mettere in relazione i vari attori coinvolti, dagli amministratori ai produttori agricoli, per cercare soluzioni concrete, affrontare le sfide ambientali, migliorare la qualità della vita delle persone, e permettere un sano e strategico sviluppo della green economy”.
IL DETTAGLIO DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE SUI LAGHI DI VICO E BOLSENA
Nel lago di Bolsena, su sei punti monitorati, due sono risultati fortemente inquinati: la foce del torrente nei pressi del parco giochi sul lungolago di Montefiascone, che nel 2022 era risultato nei limiti ma aveva già mostrato criticità negli anni precedenti; e la foce del fosso Il Fiume in località Oppietti a San Lorenzo Nuovo, che dal 2020 risulta entro i limiti di legge. Altri due punti sono risultati inquinati: il lago presso la spiaggia in fondo a Via Cava a Marta, nei limiti lo scorso anno, ma anche questo punto aveva già mostrato criticità in passato; il lago di fronte al canale su Viale Regina Margherita a Capodimonte, che dal 2020 risultava entro i limiti di legge. Nei limiti gli altri due punti: il lago di fronte alla foce del fosso Cannello in località La Grata a Gradoli, entro i limiti dal 2021; il lago presso la foce del fosso lungo Viale Luigi Cadorna in località Le Naiadi a Bolsena, che nel 2021 e 2022 risultava inquinato.
Tutti e tre i punti campionati sul lago di Vico risultano entro i limiti di legge; dal 2013 non sono state evidenziate criticità da questo punto di vista.
I prelievi di Goletta dei laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
– INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 1000 UFC/100ml
– FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 2000UFC/100ml
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
GOLETTA DEI LAGHI 2023. Scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche, cementificazione e captazione delle acque sono, ancora una volta, i temi al centro di Goletta dei Laghi, che da 18 anni monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani e ne denuncia le criticità, promuovendo al contempo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità.
Da diversi anni, la campagna di Legambiente è anche l’occasione per tornare sul tema delle microplastiche attraverso il progetto LIFE Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni. Tra le azioni di progetto ci sono la promozione del Manifesto dei laghi, documento volontariato che ogni amministrazione locale può sottoscrivere e un roadshow di 20 tappe per sensibilizzare la cittadinanza attraverso lo spettacolo teatrale Monday, laboratori e animazione territoriale.
Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti. Lo scorso anno nel Lazio il CONOU ha recuperato 11.694 tonnellate di olio usato.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 15 persone e persone che studiano
Un momento della conferenza di Palazzo Farnese
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