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sabato, aprile 27, 2024
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Alla chiesa della Misericordia di Barbarano Romano va in scena “Casa d’altri” di Silvio D’Arzo con Stefano Scandaletti

Sabato 16 marzo con replica domenica 17 marzo andrà in scena l’adattamento teatrale di Casa d’altri di Silvio D’Arzo, un progetto di Monica Codena e Stefano Scandaletti (nella foto).

Lo spettacolo vede unico interprete Stefano Scandaletti, con l’accompagnamento musicale di Lavinia Intili.

Sono previste 4 repliche al giorno: sabato dalle ore 17.00 alle 20.00 (ogni ora), domenica 17 marzo dalle ore 14.00 alle 17.00 (ogni ora).

I posti sono limitati. La chiesa ospita un massimo di 20 spettatori per ciascuna rappresentazione. 

L’appuntamento è presso la chiesa della Misericordia, in Corso Vittorio Emanuele 2, all’entrata del borgo di Barbarano Romano.

Sacre Storie, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, si svolge con cadenza annuale tra marzo e giugno in chiese, cappelle, sagrestie e chiostri, per un numero ridotto di spettatori. È un evento dedicato ai temi della spiritualità che, con gli strumenti del teatro, affronta il tema del sacro unendo drammaturgie nuove e tradizionali. Si configura anche come una riflessione sui linguaggi possibili, sulla scrittura, sulla poesia.

Non c’è palcoscenico ma uno spazio intimo e raccolto: la distanza che separa l’attore dal pubblico è minima. Una rappresentazione quasi sussurrata all’orecchio, un’esperienza immersiva per riscoprire una dimensione più autentica. Una sfida, nella sua essenzialità, rivolta a chi cerca un significato più profondo all’esistenza, un momento di riflessione di grandi temi sui quali l’uomo contemporaneo continua a interrogarsi.

Il viaggio introspettivo inizia dalla chiesa della Misericordia. Da lì si intraprende un piacevole percorso nei vicoli del borgo etrusco medievale per raggiungere l’originale palcoscenico di una piccola chiesa di Barbarano Romano, che sorge  all’interno del Parco Regionale Marturanum, oasi di natura incontaminata e sintesi dell’aspirazione dell’uomo alla bellezza e alla ricerca interiore.

La scelta dell’opera di D’Arzo che proponiamo quest’anno è il tratto che identifica questo secondo incontro, un’opera che pone una domanda cruciale sull’esistenza – Casa d’altri è la storia di una confessione, narrata a posteriori, in prima persona, da un prete che è anche uno dei due protagonisti. Temi sono: l’incontro, l’idea d’una condizione di vita da perpetui stranieri, l’unicità della persona.

Casa d’altri è una specie d’inchiesta: un parroco, che ha perso ambizioni e speranze giovanili, confinato in un paesino di sette case dove “appaiono strane anche le cose più ovvie”, incontra una creatura solitaria e schiva: Zelinda. La donna lava, per conto di altri, panni nelle acque del canale non troppo distante dal paese. È lì che lui la scorge per la prima volta, incuriosito da quella figura che gli appare come l’unica cosa viva in un paesaggio di cose morte. I passi verso un possibile disvelamento tra i due sono cauti, guardinghi, fatti di silenzi e ritrosie della donna, pretesti e sassi gettati nel canale a infrangere il silenzio. Un giorno Zelinda porta una lettera in canonica, che tornerà subito a riprendersi senza attendere che il prete la legga. A fronte di un’esistenza divenuta per lei insostenibile, svela un segreto, di quelli che di solito si confessano al buio. E il quesito è di quelli che richiederebbero, in risposta, “parole nuove”, come dice il protagonista, parole autentiche.

Casa d’altri, capolavoro postumo di Silvio D’Arzo (1929 – 1952), considerato alla sua prima uscita “un racconto perfetto” da Eugenio Montale, è, secondo il parere di molti, uno dei più belli del Novecento – Casa d’altri ebbe una travagliata vicenda editoriale, redatto nel 1947 e pubblicato più volte, rielaborato su riviste, uscì postumo in volume soltanto nel 1953. Scrittura scarna, essenziale, ambientata agli inizi degli anni cinquanta. La prosa ritmata, l’andamento poetico modulato su endecasillabi, novenari e settenari, ricordano un poemetto in versi. Ezio Comparoni, alias Silvio D’Arzo, è un narratore fuori dagli schemi, con una lingua ancora capace di cogliere, con sguardo innocente e insieme implacabile, il mondo e i suoi abitatori.

Sacre Storie fa parte degli eventi sostenuti dal Parco Regionale Marturanum e dal Comune di Barbarano Romano, dalla Pro Loco, e dalla Regione Lazio. È curato dalle Associazioni Indigena Teatro e Tuscia Nuova.

 

INFO:

Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria al numero 328 3838966

Si consiglia di indossare abbigliamento adeguato alle temperature del periodo.

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Data

17 Mar 2024

Ora

Tutti del giorno

Luogo

Barbarano Romano
Categoria