Emergenza cinghiali, Provincia: alla Regione il piano di gestione e controllo degli animali nelle riserve protette

L’emergenza cinghiali è da anni sotto gli occhi di tutti e la mancata adozione di misure decise per arginarla non ha fatto altro che aggravare il problema. Non si può dunque più aspettare. È proprio questo il motivo per cui la Provincia di Viterbo si è messa al lavoro sulla questione e ha già elaborato e inviato alla Regione Lazio il Piano di gestione e controllo della specie cinghiale nelle riserve protette e aree verdi gestite dall’Ente. 

È nostra ferma intenzione quella di dare finalmente risposte concrete ai cittadini su un problema con il quale sono obbligati a convivere quotidianamente. Un problema che ormai, purtroppo, riguarda anche l’incolumità delle persone. Sono infatti tante, troppe, le notizie di incidenti che avvengono lungo le strade del nostro territorio a causa dell’attraversamento improvviso di cinghiali. Spesso gli animali si trovano dietro una curva non lasciando a chi guida il tempo necessario per frenare. Oppure inducendo gli autisti, per istinto, a cercare di evitare l’ostacolo, con il rischio concreto che possano finire fuori strada o contro un albero. 

Questo è il problema più immediato, visibile e tangibile perché non penso ci sia un solo conducente nella provincia di Viterbo al quale non sia mai capitato di imbattersi per strada e all’improvviso in uno o più cinghiali. Ma ci sono anche altre criticità come quella che riguarda la devastazione delle colture. Imprenditori agricoli, coltivatori diretti e contadini sempre più spesso trovano i loro campi completamente rovistati dai cinghiali, il raccolto inutilizzabile e le infrastrutture danneggiate. Con tutta una serie poi di perdite economiche gravosissime che i sussidi solo in parte riescono a compensare. Spesso sono stati poi registrati danneggiamenti anche a proprietà private e comunali direttamente all’interno dei centri abitati, segno del fatto che i cinghiali non hanno paura ad avvicinarsi sempre di più all’uomo. 

A tutto questo si aggiungono poi le notizie provenienti da Roma sui diversi casi riscontrati tra i cinghiali di peste suina. Anche se questo virus non può essere trasmesso all’uomo né attraverso il contatto diretto con animali malati né tramite alimenti di origine suina, rappresenta comunque una seria minaccia in quanto in grado di provocare un importante impatto socioeconomico per le ingenti perdite a carico del settore zootecnico suinicolo. 

Per tutti questi motivi la Provincia di Viterbo si sta muovendo per sviluppare norme e regole in grado di arginare l’emergenza cinghiali. Nella Tuscia ci sono in totale circa 10mila ettari di parchi e riserve naturali e la Provincia ha già sviluppato un Piano di gestione e controllo della specie cinghiale nelle riserve protette e aree verdi che è ora in attesa di approvazione da parte della Regione Lazio.

 

Alessandro Romoli
Presidente della Provincia di Viterbo

 

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