Chiara Frontini presentazione del rendiconto condiviso di metà mandato. “Dove siamo e dove vogliamo andare”

Di Luciano Costantini

Sono trascorsi 954 giorni da quel 27 giugno 1922 allorchè Chiara Frontini arrivò al vertice di Palazzo dei Priori. Prima sindaca donna di Viterbo. Per certi aspetti una rivoluzione nella storia della città. E tanto per restare nella storia la prima cittadina convoca presso la sede dell’Unione Industriali di valle Faul – il presidente Andrea Belli a fare da anfitrione – una convention di metà mandato. Un momento, durato tre ore, per tirare un bel bilancio. Ci sono i rappresentanti di categoria, il rettore di Unitus Stefano Ubertini, e naturalmente tutti gli assessori agghindati per l’occasione. Chiara Frontini indossa una elegante mise scura che fa pendant con l’importanza dell’avvenimento. Cinque i temi, suddivisi in panel, della convention sulla Viterbo di oggi e di domani: una città consapevole, sicura, in movimento, competitiva, dinamica. Tutta protesa a raggiungere l’obiettivo primario e dichiarato della Giunta: Viterbo capitale europea della cultura 2033. “Viterbo – sottolinea la sindaca – può e deve spiccare il volo verso progetti più ambiziosi che ci facciano riscoprire l’orgoglio di una città e di un territorio che hanno tantissimo da offrire, che ci pongono a livello di quelle città che oggi guardiamo con il binocolo e che descriviamo come obiettivo del vorrei ma non posso. Noi vogliamo trasformare quel condizionale in indicativo presente. Questo è il Patto che abbiamo fatto con i cittadini e siamo determinati ad onorare”. I cinque tavoli di discussione assorbono tutti i temi primari della città: le necessità, le emergenze, gli obiettivi, i rischi, le fragilità vecchie e nuove, le potenzialità, la sicurezza sociale, la disoccupazione, la desertificazione del centro storico, l’invecchiamento della popolazione. Insomma, chi più ne ha, più ne metta. Niente di nuovo sotto il sole. Parlano gli assessori, parlano i rappresentanti del mondo del lavoro che dispensano ricette e indicano traiettorie, percorsi, molto spesso già esplorati anche se con scarsi risultati. “Questo incontro di metà mandato serve per verificare da dove veniamo, dove siamo e dove vogliamo andare”. In tre ore di esposizioni il rischio di scivolare nell’autoreferenzialità è reale e legittimo. Anzi talvolta è palpabile. Certo emergono anche notizie interessanti e sovente positive: la Francigena che dopo anni di profondo rosso riuscirà quest’anno a regalare 350.000 alla casse comunali e una flotta bus ringiovanita; saranno messi a dimora 1.200 nuovi alberi; sarà potenziata la polizia di prossimità; sono stati asfaltati 15 nuovi chilometri di strade comunali sui 400.000 esistenti; sono stati dimezzati i tempi di pagamento del Comune ai clienti privati. Spesso l’inciviltà pesa però sulla spesa sociale e sull’educazione civica. Dopo due ore di interventi, la sala dell’Unione Industriali, che alle 16,30 aveva fatto registrare un autentico sold out, comincia a segnare alcuni vuoti. Che crescono con il trascorrere dei minuti. Intorno alle 19,30 la sindaca, che aveva preparato le sue otto pagine di “conclusioni finali”, chiude con un sorriso e “Buon San Valentino a tutti”. Resta un piccolo cruccio, una curiosità, per non aver scoperto se il check di ieri è stato soltanto un momento per riprendere fiato o un pit stop nella corsa alle elezioni del 2027.

 

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