Castro: Progetti di indagine e restauro della città sepolta

La valorizzazione del sito dell’Antica Città di Castro si inserisce nel quadro di quelle
attività di progettazione che la Direzione Regionale del Lazio, di concerto con la
Regione Lazio, ha avviato ormai da anni in vista anche di una gestione integrata dei siti
d’interesse culturale.
La progettazione, i cui esiti sono riportati in questa pubblicazione, prende vita negli
anni in cui, dal 2004 al 2006, lo stesso Codice dei Beni Culturali, con le sue modifiche,
ha dato una definizione ed una maggior sistematizzazione a quelli che sono i
“Principi della valorizzazione”, definendo competenze, livelli di qualità e forme di
gestione richiamando sempre all’importanza delle attività di tutela dei Beni Culturali
oggetto di valorizzazione.
L’ubicazione stessa, nel cuore dell’Alta Tuscia, ha conferito al Sito potenzialità di particolare
interesse per l’intero contesto territoriale.
Un’antica Città che, per i suoi infausti eventi storici, si presenta oggi con le valenze del
sito “archeologico” ma che, in realtà, rappresenta un crogiuolo di cultura architettonica
e urbanistica rinascimentale.
Un personaggio di spicco, quale Antonio da Sangallo il giovane, vi operò, su incarico di
Paolo III Farnese, per fare della città la Capitale del Ducato di Castro e Ronciglione. Il
progetto intende così, proprio attraverso la riscoperta della produzione architettonica
sangallesca, compiere un primo significativo passo in direzione di quella più estesa
opera di valorizzazione alla quale già da tempo concorrono le amministrazioni locali
con diversificate azioni tutte rivolte allo sviluppo del territorio. Luciano Marchetti Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio In copertina:
• Antonio da Sangallo. La facciata della zecca realizzata sul lato breve di fondo della piazza (Firenze, Uffizi, dis. 189 A)• Le rovine di Castro (foto arch. Elsa Rizzi)

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