Bonaria Manca: Casa dei simboli, siamo a buon punto.

L’incontro del 19 settembre a Tuscania in occasione delle “Giornate europee del Patrimonio, organizzata dall’associazione intitolata a lei Bonaria Manaca, ha visto una grande partecipazione cittadina e non solo.
Dibattiti interessanti e proiezioni per salvare l’arte di Bonaria Manca e la sua Casa dei Simboli a Tuscania, pastora-pittrice 90enne originaria di Orune (Nuoro) ed emigrata nel ’48 con la sua famiglia nel centro del viterbese.
Lo scopo dell’evento era quello richiamare l’’attenzione sulla tutela della sua casa dipinta e dei suoi lavori che rischiano di danneggiarsi.
Affreschi, tessuti ricamati, arazzi, mosaici in pietra e un numero imponente di opere su tela, legno e pareti trasformate in supporti per esprimere il suo estro,insieme a canti racconti e poesie.
“Siamo a arrivati a un buon punto – sottolinea la nipote Paola Manca – serve solo un piccolo accesso burocratico perché sia definitivo il vincolo della Sovrintendenza e la sua casa sia dichiarata ‘Studio di artista’.
Vorremmo trasformarla in ‘Casa Museo'” il critico d’arte Vittorio Sgarbi, le ha assegnato un ruolo centrale nella mostra da lui curata “I pittori dal cuore sacro – da Ivan Rabuzin a Bonaria Manca: 25 artisti da Italia e altri paesi, 75 opere”.
L’esposizione é allestita fino al 31 dicembre nella chiesa monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino in Umbria .La pittrice sarda é presente con dieci lavori.
Una rappresentanza dei tre tratti principali dell’opera dell’artista che fu scoperta a fine anni ’80 dal cineasta e collezionista francese Jean-Marie Drot, allora direttore di Villa Medici, l’Accademia di Francia a Roma.
(Nella foto tratta dal suo album Fb l’artista presente all’incontro)

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