Avventure in famiglia/Elezioni a Viterbo: solo posti in piedi

di Arnaldo Sassi

Avventure in famiglia

“Ma guarda che Babbilonia! Qui sembra Santa Rosa!” commentò Antonio tra sé e sé mentre, seduto su una sdraio nel suo giardino, sfogliava il suo giornale locale preferito. “Questo me sembra proprio ‘n intruppamento generale. A palazzo de li Priori nun basteranno manco li strapuntini, ce saranno solo posti ‘n piedi”.

Barbara, che stava ammirando il fiorire delle sue rose rosse, drizzò le orecchie e subito intervenne: “Antò, guarda che stamo a maggio. Santa Rosa viè a settembre. E speramo che quest’anno la Machena la faccino passà, se ‘sto cavolo de Coviddi ce lascia ‘n pace…”.

“Veramente io nun parlavo de Santa Rosa…” rintuzzò Antonio.

“E allora de che?” domandò la moglie.

“De l’elezzioni, Ba’. De le votazzioni per Comune. Quelle che c’hanno da esse ‘st’antro mese” precisò Antonio.

“Embè, che c’hanno de strano quest’anno?” continuò la donna. “Ogni vorta che se deve annà a votà ad’è sempre er solito bailamme. E li bijettini che te riempono la cassetta de la posta; e li manifesti che ‘mbrattano mezza città, se non tutta; e li sproloqui de questo o de quello ‘n televisione; e mo che ce semo modernizzati t’ariveno pure li messaggini sur telefonino. Tocca solo d’avé pazzienza e – come diceva er poro Eduardo De Filippo – aspettà che passi ‘a nuttata!”.

“Ma quest’anno ad’è peggio, Ba’. Ad’è peggio de parecchio” replicò Antonio.

“E perché? C’ad’è successo de novo che io nun so?” chiese a quel punto Barbara incuriosita.

Antonio si alzò dalla sdraio, prese il giornale che stava leggendo e lo apparecchiò davanti agli occhi della moglie. “Guarda, guarda quanti so’!”.

“Ma chi?” domandò ancora la donna.

“Li candidati. So’ ‘na caterva! Un vero e proprio esercito!” esclamò Antonio con voce stentorea. “Quelli che vonno far sindaco so’ otto, ma quelle che fanno più paura so’ le liste de li candidati a consijere communale: so’ 26. E se carcoli che ogni lista c’ha 30 candidati, a quanto arivamo?”.

“Boh” ripose Barbara. “Io a fa’ li conti me ce la vedo poco…”.

“So’ 724, Ba’. Hai capito? 724, solo perché quarche lista nun ce l’ha fatta a arivà a 30 candidati. Sennò erano 780” sentenziò Antonio. “E dato che Viterbo nun è che sia proprio ‘na megalopoli, c’è da preparasse ar peggio perché faranno a cazzotti tra de loro pe’ convince li parenti, l’amici e puro l’amanti a votalli. Sarà ‘na guerra fratricida”.

Barbara rimase per un attimo a riflettere. Poi disse: “Antò, a la fine a noi poco ce frega…”

“E perché?” chiese l’uomo.

“Perché – riprese la moglie – noi semo de campagna. E nun votamo a Viterbo”.

Antonio mostrò un sorriso a trentadue denti. “E’ vero Ba’, nun c’avevo penzato. Beh, a ‘sto punto ritiramo fora quello che disse er poro Bettino Craxi: tutti ar mare!”.

“Sì, a mostrà le chiappe chiare” concluse Barbara con una gran risata.

 

Sinossi

“Avventure in città” era uno storico appuntamento quotidiano della Cronaca di Roma del Messaggero del secolo scorso, scritto da Giancarlo Del Re, giornalista del quotidiano romano, ma anche scrittore, umorista, sceneggiatore, paroliere e creatore di serie televisive.

    

Arnaldo Sassi, che con Del Re ha lavorato durante la sua permanenza romana dal 1979 al 1991, ha voluto riprendere a modo suo questa rubrica per rendere omaggio all’amico e collega e per rinverdire il ricordo di una delle più seguite rassegne giornalistiche pubblicate all’epoca dal Messaggero.

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