Olio, Coldiretti Viterbo: Produzione in calo del 50% nella Tuscia, ma qualità ottima”

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E’ Viterbo la provincia più penalizzata del Lazio in questa stagione olearia 2025/2026, che fa registrar nella Tuscia una contrazione stimata della produzione pari a circa il 50% rispetto allo scorso anno, ma con una qualità dell’olio extravergine giudicata ottima.

In provincia di Viterbo le stime indicano poco più di 2.700 tonnellate di olio a fronte di 24.700 tonnellate di olive molite, con una resa media intorno all’11%. Nel 2024/2025 si erano superate le 5.400 tonnellate di olio con oltre 52.300 tonnellate di olive molite e resa media del 10,36%.

Un calo è legato principalmente agli effetti dei cambiamenti climatici, con alternanza di ondate di caldo, periodi di siccità prolungata, che hanno inciso in modo diverso sulle aree della Tuscia.

“La stagione olearia nella Tuscia drammatica – spiega la presidente di Coldiretti Viterbo, Maria Beatrice Ranucci – la nostra è la provincial più colpita del Lazio e le aziende sono in serie difficoltà, anche se stanno comunque portando in bottiglia un extravergine di qualità eccellente. La quantità è drasticamente in calo, ma la risposta in termini qualitativi è molto positiva”.

Un territorio, quello della Tuscia, con una superficie olivetata di oltre 16.500 ettari, in cui insistono delle vere e proprie eccellenze, come le DOP “Canino” e “Tuscia”. Parte della provincia ricade nell’IGP “Olio di Roma”. Qui prevalgono le cultivar Caninese e Rosciola, presenti anche Leccino e Frantoio.

“Un patrimonio da tutelare – conclude Ranucci – Per dare stabilità al comparto serve un’accelerazione sugli investimenti idrici, come invasi, sistemi di accumulo e pompaggio, riuso e gestione efficiente dell’acqua. È una priorità non più rinviabile per difendere reddito e programmazione delle imprese. Al tempo stesso, va rafforzata la trasparenza lungo la filiera: tracciabilità puntuale, controlli e contrasto alle frodi, per valorizzare il vero olio extravergine della Tuscia e tutelare i consumatori”.

Il Lazio sta attraversando una stagione tra le più difficili degli ultimi anni: le stime indicano un calo superiore del 40%, con una produzione che si attesta attorno a 8.600 tonnellate di olio e 78.500 tonnellate di olive molite, con una resa media dell’11%. La contrazione è legata soprattutto agli effetti climatici, con impatti non omogenei tra i diversi areali. In questo quadro, Viterbo è la più penalizzata con una riduzione stimata di –50%: l’olio prodotto si attesta su 2.700 tonnellate, seguono Roma con –40%, Latina con –44%, Frosinone con – 45% e Rieti –40%. Nonostante la flessione generalizzata dei quantitativi, il profilo qualitativo dell’extravergine laziale resta molto alto.

 

Coldiretti Lazio

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