Eric Tabarly, figura di spicco del mondo della vela, scomparso in mare

di Luciano Pasquini

Se non lo conoscete ancora vi porto a conoscere un grande uomo, o meglio colui che è stato un grande uomo libero, un grande velista che come per una beffa del destino se ne è andato scomparendo in mare, a 66 anni.

 Eric Tabarly e’ stato forse il piu’ grande skipper degli ultimi 40 anni. La faccia ruvida e d’altri tempi di “Eric il bretone” spunto’ fuori nel 1964 quando un ragazzo sfacciato di 33 anni si permise di vincere la regata transatlantica in solitario arrivando a Newport in 27 giorni. Dal quel momento la storia di Tabarly e’ uno sterminato elenco di vittorie e imprese straordinarie.

Riceve le felicitazioni dal generale De Gaulle perché grazie a lui tanti francesi in più scoprono la vela. Fu il vincitore anche in una edizione successiva, che gli valse la Legion d’Onore, e della transpacifica in solitario.

L’unico navigatore capace di bissare la vittoria nella prestigiosa Ostar, e anche l’unico capace di vincere nello stesso anno (1967) il Fastnet in Inghilterra e la Sydney – Hobart in Australia. Successo con il quale si guadagno’ il soprannome di “Capitan Achab”. Decine di imprese firmate sempre con barche che portavano lo stesso nome, “Pen Duick”, ribattezzate come regine di una dinastia.

È scomparso in mare nel 1998, la notte tra il 12 e il 13 giugno al largo del mare d’Irlanda. Il corpo verrà ritrovato qualche giorno dopo da alcuni marinai.

Una storia avvincente ,  soleva dire: “Amo la franchezza, le ragazze delle isole, le grandi barche a vela. Ma soprattutto non amo restare fermo a lungo”.

Ho ricercato nella lettura ogni indizio che svelasse ogni particolare di questo affascinante uomo.

Ho appena finito di leggere il suo libro Memorie del largo, che consiglio di leggere  se non altro per essere cullati dalla sua leggerezza.

Si perchè portati dal soffio del vento del largo i pensieri approdano tra le pagine di questo libro e ci rivelano quei sentimenti che Eric Tabarly, per tanto tempo, ha voluto condividere solo con le persone più care.

Come in un romanzo, la storia di quest’uomo, pure un bell’uomo è ricca di aneddoti ed episodi che emozionano. Eric Tabarly parla della sua vita, delle sue radici, delle sue barche, del suo oceano e di come sul mare abbia trovato, oltre al palcoscenico ideale per le proprie imprese sportive, ciò che in realtà veramente cercava: la possibilità di vivere la vita da uomo libero.

E la sua lettura aiuta a riflettere sul vero significato di libertà.

 

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