Presentato il “Consorzio Industriale del Lazio”, soggetto unico per imprese e territorio

di Luciano Costantini

Che sia una sfida vera, autentica, decisiva, ne sono tutti convinti: coloro che la presentano e coloro che sono adesso chiamati a raccoglierla. Una sfida che si gioca sul “Consorzio Industriale del Lazio”, creatura dell’imprenditoria pubblica e privata, data di nascita il 23 dicembre dello scorso anno. Praticamente una neonata che comunque è la più dimensionata del Paese. Una startup che dovrebbe unire e far decollare insieme imprese, territorio, comunità, tagliando se non eliminando tutti i possibili pesi magari legati o condizionati a visioni territoriali, perfino egoistiche che in un momento delicato quale stiamo attraversando possono ritardare se non precludere l’immaginato e sperato new deal. Ovviamente, è necessaria un’opera di convincimento capillare, gigantesca e anche delicata, tra i membri del nuovo soggetto, supportato dalla Regione Lazio, e amministratori locali, rappresentanti delle varie categorie sociali e del lavoro. Ecco il senso dell’incontro che si svolge in mattinata presso la Camera di Commercio Rieti-Viterbo in via Fratelli Rosselli nel capoluogo della Tuscia. Presente naturalmente il presidente Domenico Merlani cui spettano gli onori di casa. Il vice governatore della Regione Daniele Leodori, il consigliere regionale Enrico Panunzi, il numero del Consorzio Francesco De Angelis, il membro del Cda e direttore generale di Unindustria Roma Maurizio Tarquini. Tutti, anche se con termini diversi, sottolineano come questo sia davvero il momento di svoltare e crescere attraverso un modello consorziale unico, più rispondente alle esigenze dei tempi e del territorio. In sintesi, trattasi di sfida vera. Che tutti sono chiamati a raccogliere. Il parterre della Camera di Commercio è abbastanza nutrito e rappresentativo con il commissario del Comune di Viterbo Scolamiero, il presidente della Provincia Romoli, alcuni sindaci della Tuscia, i rappresentanti di diverse categorie. Ma la sala presenta anche larghi vuoti, come rileva Daniele Leodori. Il che vuol dire che sono molti i soggetti che dovranno essere convinti sul futuro e le potenzialità del Consorzio. “L’incontro di Viterbo è solo il primo step”, ammette con franchezza il presidente Merlani. “E’ un treno e che passa e non dobbiamo perdere”, avverte Panunzi. “Anche se magari saremo costretti a rinunziare a una piccola parte del patrimonio delle nostre tradizioni”, precisa il presidente della Provincia Romoli. Il numero uno del Consorzio, Francesco De Angelis, parla di “grande opportunità” da cogliere anche perché nella circostanza c’è il sostegno convinto e concreto della Regione che ha già stanziato 50 milioni per le infrastrutture e altri ne investirà in tempi brevi sulla digitalizzazione e “la bellezza del territorio e delle città”. “Per vincere la sfida – sottolinea rivolgendosi alla platea – noi abbiamo bisogno di voi e voi di noi”. Il motore – puntualizza il consigliere Tarquini – non può che partire attraverso una indispensabile sinergia tra imprese e territorio. La Regione, secondo Leodori, non può progredire se non unendo insieme peculiarità, interessi e forze diverse comunque tutti impegnati a centrare un obiettivo unico: “Perché divisi possiamo continuare ad esistere, ma certo non potremo crescere”.

 

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