中國餛飩 -Ravioli cinesi: la ricetta di Leda con salsa di soia e aceto

di Leda Borghi*

Jiaozi (Raviolo Cinese) è uno degli alimenti maggiormente amati e consumati nel Nord-Est della Cina. All’inizio il nome era “TIAO” (corno) per la loro forma molto simile a quella di un corno. Successivamente sono stati chiamati anche “BIANSHI” (cibo piatto) grazie alla loro forma appiattita. Allora siete pronti a cimentarvi nella preparazione dei ravioli cinesi? Attenti che vi osservo…

Ingredienti: 

Per la pasta
350 grammi di farina 00
acqua calda
Per il ripieno
400 grammi di macinato di maiale piuttosto grasso
200 grammi di verza
1pezzo di zenzero di 3/4 centimetri
4 cucchiai di salsa di soia
1piccola cipolla

Olio di mais, salsa di soia, aceto

Procedimento
Impastare la farina con l’acqua ( in quantità adeguata per ottenere un impasto solido e lavorabile) e far riposare al fresco
Tritare finemente la verza,  la cipolla e lo zenzero, unirli alla carne insieme alla soia e a poco sale.
Tirare la pasta, ricavarne dei tondi di circa 10 centimetri di diametro, riempirli con la farcia e chiudere bene .
Scaldare poco olio di semi in una padella. Porvi i ravioli. Dopo un paio di minuti, quando avranno fatto una crosticina alla base, unire 1 grande bicchiere di acqua calda, abbassare la fiamma e porre un coperchio perché possano cuocere con il vapore prodotto. Servire quando l’acqua si sarà consumata, con salsa di soia e aceto.

享受你的美食 = Buon appetito in lingua cinese tradizionale.

 

*Leda Borghi vive nella campagna romana dove coltiva, cucina e riceve amici.
Insieme a piante, pomodorini e fiori ciò che coltiva è una grande passione per la cucina. Ex ristoratrice mai pentita, ha collaborato con le sue ricette con la rivista Il Salvagente e scrive on line su GiampaTv, portale dell’autore televisivo Giampaolo Trombetti, all’interno del quale cura la rubrica Leda in cucina. Nel 2016 è uscito il suo libro Ricette di una ragazza perbene, non un manuale di istruzioni per la cucina, ma un percorso della memoria. Che si tratti di un incontro occasionale, da cui nasce una reciproca conoscenza, o degli affetti familiari, Leda Borghi sintetizza tradizione e rivisitazioni culinarie strizzando l’occhio alla convivialità e all’incontro con l’altro.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI