Visioni Future, via alle residenze artistiche tra deeplistening, narrazione del magico e nuove connessioni

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Entrano nel vivo le residenze artistiche del festival Visioni Future, che ha preso il via il 2 aprile e che andrà in scena a Viterbo fino a domenica 7. Nella giornata di martedì curatori artistici e performer hanno preso possesso dei propri luoghi, iniziando a dar forma e vita alle interpretazioni che saranno rese al pubblico nelle giornate di sabato e domenica.

Le residenze – Tre in particolare i progetti sviluppati da Visioni Future, organizzato dalla Aps Gioventù protagonista, con il patrocinio della Regione Lazio, del Comune e della Provincia di Viterbo, dell’Atcl Lazio, della Camera di Commercio di Viterbo e Rieti, l’università IUAV Venezia e lo Short Theatre Festival. La prima è proposta dalla curatrice Caterina Tomeo: dedicato alla pratica dell’ascolto profondo, il progetto di residenza intende sensibilizzare i cittadini all’esperienza del deep listening. Le artiste invitate – Diana Lola Posani, Martina Carbone e Beatrice Resta – raccoglieranno e registreranno suoni, e in particolare voci, che saranno poi restituiti al pubblico sotto forma di performance sonora. L’iniziativa nasce da una riflessione profonda sul lavoro di Pauline Oliveros, compositrice, improvvisatrice e performer americana, che ha incentrato la propria indagine proprio sulla differenza tra la natura involontaria dell’udito e la natura volontaria e selettiva dell’ascolto. La celebre artista asserisce, infatti, nel suo testo più noto, “Deep listening – a composer’s sound practice”, che è fondamentale imparare ad ascoltare, espandere la percezione dei suoni, per comprenderne maggiormente la complessità.

Le altre due residenze fanno parte del progetto “Spore”, nato dalla concertazione interistituzionale tra ATCL, l’Università IUAV di Venezia e il festival Short Theatre di Roma. La prima si intitola “CU*MMIA*1”, con l’ideazione e la performance di Danila Gambettola,
la collaborazione artistica di Davide Savorani (cura delle scene), Laura Pante (cura del movimento), Giada Cipollone (cura del testo), Ulisse Schiavo (cura della voce). CU*MMIA*1 è un atto magico di natura installativa e performativa. Si manifesta attraverso una contronarrativa immaginifica di un sud Italia subalterno e marginale. L’indagine ruota attorno ai temi del magico, dell’abbandono e del performativo, dove si sperimenta una presenza che si muove tra l’autofiction e la non fiction: l’abbandono e l’invisibile sono le condizioni per la manifestazione del magico, di atteggiamenti straordinari che emergono da un sistema di relazioni tra presenze umane e non.

La seconda residenza del progetto “Spore” si chiama “Resuscianna”, con la performance di Teresa Barbagallo e del collettivo Royal Divorce, insieme a Sebastiano Sicurezza e Angelo Licciardello. Resuscianna è una performance ideata a partire dalle sonorità dell’album Disintegration Loops di William Basinski. Attraverso il montaggio di immagini di scarto si dà vita a un racconto sul perturbante domestico, sulla solitudine condivisa e sulla vita precedente delle immagini. Resusci Anne o Rescue Anne è un modello di manichino per addestramento usato per insegnare la rianimazione cardio-polmonare: il volto distintivo che la caratterizza è quello di “L’Inconnue de la Seine”, la maschera mortuaria di una giovane donna morta suicida nel fiume Senna alla fine del 1880. La storia della tragedia dimenticata di Resusci Anne risveglia interrogativi sulla metamorfosi ontologica delle immagini nel tempo e sull’accanimento per la sopravvivenza della memoria nell’Era digitale.

Le altre performance – Agli eventi legati alle residenze artistiche si aggiungono le performance di Margherita Landi, dal titolo “Paeceful Places”. Coreografa, videomaker e antropologa, Margherita Landi nel tempo ha esplorato Augmented Reality (AR), Virtual Reality (VR), Projection mapping e diversi social media. Nel suo progetto anche Agnese Lanza, danzatrice contemporanea, la quale ha lavorato con diversi coreografi come Rosemary Lee, Tino Senghal, Robert Clark, Anton Mirto, e altri tra il Regno Unito, Italia e Giappone. “Peaceful Places” vanta la curatela di Anna Lea Antolini, che è anche co-curatrice del festival. Ad allargare i confini di Visioni Future anche la presenza di Francis Sosta, l’artista che lavora tra Berlino e l’Italia e che presenterà la sua lecture dal titolo “Prospettive femministe sull’ascolto”, che tocca e riassume i temi centrali della sua ricerca come sound artist e performer. Evento anche questo curato da Caterina Tomeo.

Il programma – Le residenze andranno avanti fino al 5 aprile. I lavori verranno restituiti al pubblico domenica mattina (ore 11) con la performance di Diana Lola Posani, Martina Carbone e Beatrice Resta a Roccalvecce, nel pomeriggio (ore 18) con Danila Gambettola e il collettivo Royal Divorce a Villa Citerno, che ospiterà alle 19 anche la performance di Francis Sosta. Margherita Landi sarà protagonista della sua performance invece sabato pomeriggio (ore 17.30) negli spazi dell’area di strada San Lazzaro.

I luoghi – L’evento si svolgerà in tre luoghi individuati: il primo è Villa Citerno, nella prima prossimità della cinta muraria medioevale della città di Viterbo. Un manufatto del XIV secolo, antico ritiro dei monaci cistercensi che albergavano nel vicino complesso conventuale di Santa Maria in Gradi, oggi sede dell’Università della Tuscia. Il secondo è il borgo di Roccalvecce, frazione del Comune di Viterbo: antico insediamento etrusco, divenne successivamente un castrum romano e nel Medioevo passò attraverso vari signori, tra cui Ponzio e la famiglia Monaldeschi. Il terzo, il parcheggio dell’area commerciale in strada San Lazzaro, a Viterbo.

Tutte le info al sito visionifuture.medioera.it

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