Villarreal e Viterbese: una distanza siderale

di Arnaldo Sassi

Stadio Rocchi

Chi ama il calcio come spettacolo avrà sicuramente visto ieri sera la semifinale di Champions League tra Villarreal e Liverpool, finita 2-3 in favore degli inglesi, ma che ha avuto momenti di autentico pathos in quanto, alla fine del primo tempo, quelli del Sottomarino giallo (viene chiamata così la compagine spagnola) vincevano 2-0 e stavano accarezzando il sogno di arrivare alla finale di Parigi.

Il Villarreal, nel calcio iberico, è una squadra consolidata: milita stabilmente nella Liga spagnola (corrispondente alla nostra serie A), partecipa costantemente alle coppe europee e lo scorso anno ha addirittura vinto l’Europa League, torneo per importanza secondo solo alla Champions.

Il lettore a questo punto si chiederà: ma perché parlare del Villarreal in un sito che si occupa precipuamente di Viterbo e della Tuscia? Che c’azzecca (come direbbe Di Pietro)?

E invece c’azzecca quando si va ad approfondire qual è la realtà sociale ed economica della cittadina spagnola. Giacché Villarreal è un comune della Spagna orientale di poco più di 50 mila abitanti, situato nella provincia di Castellón, nella comunità autonoma Valenciana. Sì, proprio così. Poco più di 50 mila abitanti. Meno di Viterbo, che ne fa circa 66 mila, e non è nemmeno capoluogo di provincia. Dedita per la prima metà del XX secolo all’agricoltura, ha poi sviluppato una fiorente industria legata alla produzione delle caratteristiche piastrelle ceramiche dette azulejos, attività questa che ha contribuito a svilupparne l’economia e soprattutto l’occupazione.

La città ha uno stadio che è un vero gioiellino. Si chiama Estadio de la Cerámica, precedentemente noto come Estadio Madrigal e ospita ovviamente le partite casalinghe del Villarreal. Assunse il nome El Madrigal nel 1925 e l’attuale nel 2017. La capienza della struttura, costruita nel 1923 e rimodernata diverse volte nei decenni successivi, è di 25 000 posti tutti a sedere. Vista la popolazione della città (poco più di 50 000 abitanti, come si è detto prima) si suol dire che quando gioca il Villarreal la città si svuota, dato che la metà dei residenti si trova allo stadio.

Ed ecco che a questo punto viene spontaneo immaginare, nel pianeta calcio, un minimo di confronto con il territorio della Tuscia che ha sempre navigato nel limbo della mediocrità, arrivando il team locale a disputare, al massimo, il campionato di serie C1.

E lo ha fatto – anche questo va sottolineato – quando, per i motivi più svariati, è venuto qualcuno da fuori che si è sobbarcato – da solo o quasi – l’onere e l’onore di tirare avanti finché ha potuto o voluto. Tra l’altro, sempre per rimanere ai paragoni, lo stadio “Enrico Rocchi” ha una capienza di poco inferiore ai 6.000 spettatori, ma non ha mai fatto il sold out. Nei momenti d’oro, al massimo, si è arrivati a 3.000, comprendendo anche i tifosi della squadra ospite di turno.

E allora? Qual è la spiegazione di tutto ciò? Senza voler fare un’analisi sociologica di alto livello c’è solo da comparare la capacità imprenditoriale mescolata con la partecipazione dettata dalla passione e dall’orgoglio di rappresentare il proprio territorio. E la conclusione non può essere che una: tra Villarreal e Viterbese la distanza è davvero siderale.

Stadio Villarreal
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