Vellutata di carote viola viterbesi

Giovanna Santececca

La ricetta di oggi fa la differenza con l’uso della carota viola. Quella di  Viterbo risale all’antica tradizione etrusca e se ne erano perse le tracce per molto tempo.

Ultimo custode geloso di questo seme è rimasto a qualche appassionato, che pazientemente riesce ancora a raccoglierne la quantità sufficiente per mantenere la tradizione di questo piatto.

Fino a qualche anno fa anche le suore di clausura del Monastero di S. Rosa, la santa di Viterbo, la preparavano e conservavano, per farne dono a benefattori ed amici. Oggi è possibile gustare la carota viola, grazie al lavoro di Luca Ingegneri, titolare dell’azienda agricola “La Cisterna del Marchionato”, a Capranica .Procuratevela ma che sia originale made in Tuscia e accingetevi a preparare questa splendida vellutata.

 

Ingredienti 
40gr di burro
40gr di farina
300gr di carote viola
60gr di carote arancioni

dado granulare

brodo vegetale
burro
erba cipollina

Procedimento 
Sciogliere il burro in una pentola, unire la farina, mescolare e cuocere a fuoco basso.
Tagliare le carote viola a fettine e aggiungere in pentola in pentola.
In un’altra pentola preparare il brodo con acqua bollente e dado granulare.
Aggiungere un po’ di brodo nella pentola con le carote viola coprendo il tutto. Lasciare cuocere.
Tagliare le carote arancioni e frullare con un pò di composto di carote viola.
Frullare anche le carote viola.
Servire la velluatata di carote viola con delle cucchiaiate di vellutata di carote classiche aggiungere dei crostini e fili di erba cipollina.

 

E se da quanto sembra che ebbero modo di apprezzare la specialità viterbese Giuseppe Garibaldi e Gregorio XVI, Ferdinando IV e Carolina d’Austria, mentre, sempre secondo alcune voci, abituali consumatori erano i regnanti di casa Savoia anche per tutti voi la Vellutata con carote viola viterbesi risulterà un piatto prelibato che custodisce una tradizione antica.

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