Mario Perelli eroe della Tuscia Medaglia d’oro al valore militare

Gli mancano solo sei anni per un secolo di vita, è nato il 29 ottobre 1921, Mario Perelli il vegliardo insignito il 18 dicembre scorso , della Medaglia d’oro della Liberazione al Valor Militare, concessa dal Ministro della Difesa, e consegnata dal prefetto di Viterbo, Rita Piermatti.
Un patriota, un sergente artificiere, un partigiano, ma soprattutto un uomo che appena ventenne lascia Marta, per andare in guerra, per combattere contro un terribile nemico.
Riconosciuto “Patriota” dalla Commissione Laziale per il Riconoscimento della Qualifica di Partigiano e Patriota l’8 luglio 1947, nel periodo della presidenza di Francesco Cossiga.

Riceve la cartolina di precetto e parte in guerra. Dopo un corso per artificeri dal quale esce con 10+10 e lode nel Regio Esercito, come sergente artificieri nel reparto Scuola Artificieri di Piacenza, è conferito a Grosseto con il grado di sergente. Con l’ armistizio, l’8 settembre 1943, entra nelle retrovie e diventa un partigiano, tanto da diventare il Capo della “Banda dei Partigiani, come documenta un certificato rilasciato dal gen. Alexander, comandante delle Forze Alleate in Italia.

Negli anni del suo operato disinnesca, sprezzante del pericolo, oltre 500 bombe lanciate dai tedeschi, non c’è il tempo per aver paura e nemmeno da perdere .
È un sergente e le bombe del peso di 250 libbre e di 500, circa due quintali, possono uccidere degli innocenti.
“Le nuove generazioni si devono fare forti per “l’amor patrio”, scrive in una lettera al presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella.
E’ ribadito nel messaggio letto da una nipote nella sala Coronas della Prefettura rivolto soprattutto ai giovani delle generazioni future, accompagnato dal sindaco di Marta Lucia Catanesi.
Sposato da 69 anni con Maddalena Ugolini, due figli,Enrico ed Angelo.
Un eroe d’altri tempi nel suo volto segnato da una età avanzata, porta la fierezza di essere un italiano autentico e per bene.

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