Una convenzione tra Unitus e sindacato che serva da ascensore sociale

di Luciano Costantini

Una convenzione tra università e sindacato che serva da ascensore sociale.
Detta così è sinceramente concetto un po’ vago, ma in realtà è enunciazione del primo, essenziale, gradino per ritrovare un nuovo accordo tra il mondo del lavoro e le nuove tecnologie. Una convenzione che è stata firmata all’Università della Tuscia tra il rettore, Alessandro Ruggieri, e i vertici sindacali di Fiom/Cgil, Flai/Cgil di Roma-Lazio-Viterbo (Giuseppe Cappucci, Fabrizio Potetti, Marco Nati). In sostanza, la confederazione mette a disposizione degli studenti due borse di studio, da 2.500 euro ciascuna, per gli universitari che si iscriveranno a specifici corsi su economia (diritto del lavoro, amministrativo, sindacale) e su innovazione tecnologica, economia circolare ed economia del lavoro. Sei moduli da 8 ore, lezioni da 4 ore, una lezione a settimana, classi composte da 15/20 partecipanti, tre mesi di formazione tra gennaio, febbraio, giugno, luglio e settembre. “Si tratta di una piccola, ma grande iniziativa – ha puntualizzato il rettore Ruggieri – che viene avviata per la prima volta in questa università. Essa rientra nella missione di crescita di questo territorio che Unitus si è data e che ha perseguito fino ad oggi con incoraggianti risultati. Anche le donne e gli uomini della Cgil diventano così nostri studenti”. Si parte con la benedizione dell’assessore regionale alla Formazione e Diritto Universitario, Claudio Di Bernardino, che sul tavolo dei firmatari della convenzione ha fatto pervenire un personale messaggio: “…mi auguro che questa possa essere la prima di una serie di iniziative comuni che per quanto mi compete cercherò sempre di valorizzare e sostenere. In questa nostra società così complessa e frantumata il valore dei corpi intermedi è fondamentale a mantenere viva l’attenzione alla formazione continua, oltre tutto in questo caso, di alto livello del gruppo dirigente è indispensabile”.

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