Tuscia Jazz Festival: al Muvis arriva il Grammy Award Robert Glasper

Dopo il successo di Pasqua il Tuscia in Jazz Festival torna a Castiglione in Teverina per chiudere la sezione spring del festival con un grandissimo concerto. Lunedì 25 aprile alle 21.30 sul palco del Muvis ci sarà uno dei musicisti più innovativi e ricercati artisti del panorama mondiale, il pianista Robert Glasper, tra i più straordinari e innovativi musicisti del panorama internazionale, rappresenta forse l’archetipo del moderno musicista della scena black underground americana. Vincitore del GRAMMY AWARD del 2013 nella categoria “Best R&B Album” con il suo quinto lavoro “Black Radio”, un quartetto dove l’influenza dell’Hip-Hop è più marcata ed evidente. Glasper si è fatto notare nei primi anni dello scorso decennio per una musica che al jazz accosta con gusto le influenze della moderna black music.
La sua musica è una personale rivisitazione e fusione delle tradizioni soul, R&B, hip-hop impreziosita dalla grande creatività nell’improvvisazione più propriamente jazzistica. Il merito principale di Glasper è l’aver definito un sound nitido, preciso e soprattutto riconoscibile: la firma dell’artista. Glasper è cresciuto nel Texas in una famiglia, dove la madre era pure musicista, cantante e pianista di gospel nelle chiese battiste, di jazz e blues nei club e nei locali dell’area di Houston. La frequentazione di tali ambienti musicali costituisce la sua prima e basilare formazione del giovane Robert. S’iscriverà in seguito alla High School per le arti e lo spettacolo di Houston, perfezionandosi poi dopo la laurea alla New School University di New York. E’ qui che entrerà in contatto con musicisti come il bassista Christian McBride, il sassofonista Kenny Garrett, il trombettista Roy Hargrove con i quali troverà i primi importanti ingaggi da professionista. Accanto ad una ormai avviata carriera di jazzista, Glasper entra pure nel giro della nuova black music e inizia a lavorare con artisti di soul e R&B come Bilal ed Erika Badu ed i rapper Mos Def, Q-Tip, Common, Talib Kweli.
L’esordio discografico come leader del 2004 intitolato Mood viene notato anche dai tipi della Blue Note che lo scritturano per gli album Canvas, dell’anno successivo, e In my element del 2007. In tutti questi lavori elementi comuni sono un repertorio molto diversificato – da brani originali a riprese di Duke Ellington, Herbie Hancock, Radiohead – l’utilizzo di una strumentazione sia acustica che elettrica (Fender Rhodes) e la presenza di ospiti dalle esperienze musicali le più diverse. Tutto ciò è coerente preludio al successivo lavoro di Glasper, Double-Booked (2009), un titolo che gioca su un presunto doppio ingaggio del pianista, la stessa sera, sia con il trombettista Terence Blanchard che con il gruppo soul & hip hop The Roots. Già programmatico nel titolo, l’album ben illustra la doppia anima della sua musica: da una parte quella più classica con il setting piano-basso-batteria, dall’altra quella groovy e funk-oriented con la band Experiment. Serata urrinunciabile per gli estimatori del genere musicale e non solo.
Photo: Jeff Kravitz/FilmMagic.com.

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