Una scultura kolossal (6 metri di altezza) in vetroresina color grigio-pietra, realizzata dall’artista Marco Zappa e sistemata su una radura del parco naturale “Cascatelle di Chia” nel territorio di Soriano nel Cimino come prima opera di una serie di sculture da sparpagliare nella zona. Raffigura Driope, la ninfa ingannata da Apollo e trasformata in pioppo come è evidente osservando la zampa d’arbusto. Lo sguardo assente e severo fissa l’ambiente circostante, nel silenzio più assoluto, profanato solo dal gorgoglio di un torrente che saltella tra un sasso e l’altro, prima di placarsi nel letto del Tevere a Mugnano in Teverina.
Zappa non è nuovo a queste sorprese, avendo già realizzato e sistemato sulla gobba di una discarica dismessa alle porte di Bracciano, in collaborazione con alcuni suoi studenti, tre sculture, avamposto di altre che andranno ad animare su quel sito, conosciuto come la collinetta di Cupinoro, un immaginario Templum etrusco. “Come è avvenuto per il Giardino dei Tarocchi in area grossetana, ho pensato che in questo luogo ormai restituito alla fruizione socio-culturale, potrebbe sorgere un’attrazione fondata sui ricordi della classicità greco-romana. Già la sagoma della collinetta rimanda alle linee del ‘fegato di Piacenza’, mappa emblematica per la collocazione geografica delle divinità etrusche”.
Delle tre sculture già posizionate sul colle braccianese, quella di una Antefissa dalle sembianze mostruose è ben visibile per la sua grande mole (anch’essa alta 6 metri), dalla strada provinciale che collega Bracciano con Cerveteri. Le altre due raffigurano il “Piede di Mercurio” (messaggero degli Dei) e Charun, il mitico Caronte: non quello pacifico e confortante rappresentato nelle pitture parietali delle tombe dell’epoca d’oro del popolo etrusco, ma quello “dimonio”, traghettatore torvo, arcigno, dal livido colore blu durante le guerre di sterminio contro la nascente potenza romana. “Queste opere – ci racconta l’artista – mirano a stimolare cultura e curiosità in luoghi appartati e misteriosi”.

Ma torniamo al parco delle “Cascatelle di Chia” che da Viterbo si raggiunge con facilità percorrendo la superstrada per Orte con uscita a Bomarzo (una decina di km). Ci fa da faro una torre medioevale ritta sulla boscaglia e ben nota per aver ospitato Pier Paolo Pasolini che l’acquistò negli anni Settanta per farne il suo studio dove “l’Ariosto sarebbe impazzito”.Va ricordato che in quegli spazi, Pasolini girò nel 1964 alcune scene del “Vangelo secondo Matteo” con la partecipazione di attori scelti tra la popolazione locale, come avvenne per altre riprese a Tuscania, sempre nel Viterbese, e in varie parti del sud Italia. Il Parco di Chia appare anche nel film Medea dello stesso Pasolini (1969) e in film di altri autori: Il Casotto di Sergio Citti, l’Armata Brancaleone (con Vittorio Gassman), Il Sogno (di Gigi Proietti), .l’Orlando Furioso ed altri. .
Qui dovrebbe sorgere invece, a differenza di Bracciano, il “Giardino del Mito” affollato di ninfe ed altre figure mitologiche già battezzate i “Colossi di Chia”, a presidio di un percorso letterario, filosofico ed esoterico di raro effetto. Attualmente è in corso di “montaggio” la scultura sul mito di Driope, posta sulla radura da cui diparte il sentiero per la Torre di Pasolini. La sua statura imponente (anch’essa circa 6 metri) arricchisce l’immagine magica del sito legata a tanti ricordi letterari e di vita quotidiana, come i ruderi di un vecchio mulino tuttora visibili a bordo torrente. Le altre sculture dell’ambizioso progetto sono ancora in fieri. Si pensa a personaggi come le Medusa o l’Arpia.
Marco Zappa (60 anni), docente alla Naba di Roma e Milano (Nuova Accademia di Belle Arti) dove ricopre le cattedre di Tecniche Pittoriche e di Anatomia Artistica, è un artista che ama le sfide. Ha scommesso sul “Giudizio finale”, pittura gigantesca su tela (tra Inferno, Purgatorio e Paradiso) che ha in parte realizzato nella ex chiesa del Tribunale a Viterbo. “ ll mio desiderio è quello di lasciare nella città dove sono nato un’opera che possa sfidare il tempo e rimanere nella storia”. Nei tanti anni di attività ha affrontato varie tecniche di pittura e scultura. lavorando con i più disparati materiali e partecipato a varie esposizioni, personali e collettive in Italia ed all’estero. Ha realizzato numerose opere pubbliche nell’ambito dell’arte sacra: sua una Resurrezione nella chiesa di Santa Rita a Teramo ed una Crocifissione alla Verità di Viterbo.
Nella foto cover, l’Antefissa sulla collinetta dell’ex discarica presso Bracciano altra opera di
Marco Zappa
L’autore*
Console di Viterbo del Touring Club Italiano. Direttore per oltre trent’anni dell’Ente Provinciale per il Turismo di Viterbo (poi Apt). È autore di varie monografie sul turismo e di articoli per riviste e quotidiani. Collabora con organismi e associazioni per iniziative promo-culturali. Un grande conoscitore della Tuscia.
























