Testimonianza: Storie di incontri ai semafori di Viterbo

isis

Giovedì 19 marzo, mi trovavo nei pressi di Porta Romana a Viterbo, in attesa che scattasse il semaforo verde per i pedoni, quando mi si avvicina un tizio.
A prima vista, un po’ di sfuggita, sarebbe potuto sembrare uno dei tanti che ti avvicinano per chiederti soldi o venderti roselline; ma con occhi più indagatori, capii che era italiano..non solo era italiano, ma appena parlò, mi spiegò che era del Corpo della Polizia della Stato..in borghese.
Potete immaginare lo stupore, che ho provato in quel momento nell’essere avvicinata alle 9 e mezza del mattino da un poliziotto; ma un altro tipo di stupore mi si presentò poco dopo, quando questo sfila da una risma, due cartoline-volantino aventi per tema l’allarme Isis.
Con quelle banali cartoline, ricche però di slogan, scritte e di un’ immagine di Roma quasi infuocata e sotto assedio, il Corpo della Polizia voleva fare una critica Nazionale alla recente riforma renziana sulla riduzione delle forze della Polizia.
“L’allarme Isis è reale..l’Italia non ha un corpo di difesa, all’altezza di questo imminente allarme” queste furono le sue successive tesi.
Beh, l’allarme Isis sta dilagando sempre più in tutta Italia, e a quanto pare è giunto anche a Viterbo. Non spaventatevi dunque, se qualcuno vi si avvicina loscamente ad un semaforo. Probabilmente non è attentatore.. ma solo un poliziotto.

Testimonianza di Rosy studentessa universitaria a Viterbo

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