Un’aula gremita, un silenzio attento, e poi, improvvisa, l’emozione e il coinvolgimento. Presso l’Università degli Studi della Tuscia si è tenuto l’evento “Tecnologia e segni in dialogo: la storia inclusiva del progetto ISENSE”. All’interno dell’iniziativa si è svolto l’importante intervento promosso dall’ENS – Sezione Provinciale di Viterbo, con il presidente Andrea De Santis, e con la preziosa collaborazione del prof. Stefano Rossi e del prof. Juri Taborri, coordinatori del progetto e da sempre impegnati nel rendere l’università uno spazio sempre più accessibile e accogliente.
Protagonista della giornata è stata Martina Panini, professionista e attivista, con la sua toccante testimonianza dal titolo “Sorda al pregiudizio”. Una storia potente che ha affrontato la doppia discriminazione legata alla sordità e alla transessualità, portando un messaggio di coraggio, resilienza e rinascita. Oggi, dopo un passato di difficoltà e marginalizzazione, Martina è una figura affermata, con numerose comparse televisive e una grande community di follower che la segue con ammirazione.
Accanto a lei, la dottoressa Maria Fornario, psicologa psicoterapeuta e collaboratrice dell’ENS SP VT, ha offerto una lettura profonda degli aspetti psicologici connessi alla discriminazione multipla. “Inclusione non è solo una questione di accessibilità tecnica, ma anche di ascolto e spazio. Dobbiamo dare voce alle persone sorde, alle persone trans, e a tutte le identità non conformi”.
Durante l’evento è stato illustrato il progetto ISENSE (Innovative supporting services for university students with deafness) finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma Erasmus+, pensato come un ponte tra mondi che raramente si incontrano, e si è sottolineato l’impegno per l’inclusione reale e concreta, ben rappresentato dalla presenza della dott.ssa Cristina Rossi, interprete in Lingua dei Segni Italiana (LIS), che ha garantito l’accessibilità per le persone sorde presenti in sala.
Particolarmente coinvolgente è stata l’attività laboratoriale in LIS, durante la quale tutti i presenti – studenti, docenti, professionisti e cittadini – si sono messi in gioco, imparando alcuni segni della LIS legati al tema presentato. Un’occasione non solo formativa, ma anche emotivamente potente, che ha permesso di creare connessione, empatia e vera partecipazione.
Grande entusiasmo anche per la dimostrazione pratica del progetto ISENSE: grazie ai visori interattivi, i partecipanti hanno potuto sperimentare in prima persona la tecnologia immersiva sviluppata dal progetto, pensata per facilitare la comunicazione, l’accessibilità e la comprensione delle persone sorde nei contesti quotidiani e culturali.
Un’esperienza che ha unito innovazione e sensibilizzazione, mostrando come la tecnologia possa diventare strumento concreto di inclusione sociale.
Presenti l’assessora alle Politiche Sociali e all’Educazione, Rosanna Giliberto, da sempre sostenitrice di eventi di inclusione, Giulio Zelli, presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente Regionale, da anni impegnato in diversi progetti a favore dell’accessibilità e dell’inclusione delle persone sorde nel Comune di Vetralla in collaborazione con l’ENS SP VT, che ha rinnovato la sua vicinanza e sostegno all’Ente. Molti anche i membri della comunità sorda, che hanno partecipato attivamente.
L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi studenti dell’Istituto Orioli e dell’ I.I.S. Bassano Romano.
L’evento “Tecnologia e Segni in Dialogo” ha lasciato il segno non solo per i contenuti, ma per l’umanità, la partecipazione e l’autenticità delle storie condivise. Come ha ricordato la dottoressa Fornario: “ISENSE è un progetto, ma può diventare un ponte. Un ponte tra sordi e udenti, tra esperienze e vissuti diversi, tra mondi che troppo spesso non si parlano. Oggi, invece, lo hanno fatto. E tutti ne siamo usciti arricchiti”.


























