Tarquinia, ripresi i lavori tetto ospedale

Sono ripresi i lavori per il completamento e la bonifica del tetto della parte storica dell’ospedale di Tarquinia. A tal fine, nei giorni scorsi, è stato effettuato un sopralluogo alla presenza del direttore generale della Asl, Daniela Donetti, del sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola, del direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile, Gennaro Tornatore, e del direttore sanitario dell’ospedale, Fabiola Cenci.

“Tale intervento – spiega Fabiola Cenci – è strategico per il pieno funzionamento della struttura sanitaria del litorale in quanto, a lavori ultimati, renderà possibile l’utilizzo di ulteriori spazi, rispetto a quelli attualmente a nostra disposizione, che saranno destinati all’ampliamento delle prestazioni ambulatoriali. Ciò consentirà di esaltare la vocazione dell’ospedale di Tarquinia, quale polo di attrazione anche per i territori limitrofi, tendenza che negli anni si è consolidata anche grazie alla capacità professionale e all’approccio che favorisce all’accoglienza messo in campo da parte dei nostri operatori sanitari”.

I lavori di ristrutturazione del tetto dell’ospedale di Tarquinia si inseriscono all’interno di un disegno complessivo di riorganizzazione della struttura sanitaria, da un punto di vista strutturale e dei servizi.

“Nel rispetto delle recenti disposizioni normative emesse dalla Regione Lazio – prosegue Cenci – stiamo ridisegnando l’ospedale con una logica più moderna e attenta alle esigenze dei cittadini. Daremo priorità alle aree omogenee, con la distinzione dell’area chirurgica da quella medica e con i reparti di ortopedia e di chirurgia che condivideranno spazi e risorse infermieristiche. Abbiamo, inoltre, previsto una collocazione specifica per i servizi ambulatoriali e individuato un piano dell’edificio che sarà interamente dedicato agli uffici, compresi quelli del territorio. Questo per consentire all’utente di poter ottenere delle risposte adeguate ai suoi specifici bisogni di salute, senza la necessità di doversi spostare da un luogo all’altro. Infine, abbiamo predisposto dei percorsi separati per l’area dell’emergenza e per le attività routinarie”.

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