Tarquinia, museo e necropoli Monterozzi sito Unesco

AnticoPresente

Un viaggio indimenticabile con il popolo etrusco. Li incontreremo nelle raffigurazioni e negli ambienti ricchi di dettagli. Il passato si fa presente in un prestigioso sito Unesco.

Il tour a Tarquinia include le due più importanti e imperdibili tappe e si svolge presso la Necropoli Etrusca dei Monterozzi, appena fuori l’abitato, e il Museo Archeologico situato invece nel cuore del centro storico. Saremo noi, guide turistiche professioniste di Antico Presente ad accompagnarvi in questa scoperta emozionante e sorprendente: Viaggeremo indietro nel tempo, esplorando le tombe con all’interno dipinti di 2500 anni circa che raffigurano in modo vivido e realistico scene di vita familiare, tradizioni e costumi. Esamineremo poi da vicino i loro tesori e manufatti, spesso personalizzati, altamente simbolici e ricchi d’ influenze delle antiche civiltà del mediterraneo.
La Necropoli Etrusca di Tarquinia è ubicata in zona Monterozzi, ed è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Durante la visita guidata, selezionando le testimonianze più significative e interessanti, avremo l’opportunità di vedere i resti della civiltà villanoviana che ha preceduto quella etrusca proprio nel sito della Necropoli Etrusca di Monterozzi. Conosceremo poi gli abitanti dell’antica città etrusca di Tarchna, e li “incontreremo” all’interno delle loro tombe. L’abbondanza di testimonianze che visiteremo ci permetterà di conoscere “personalmente” intere famiglie etrusche.
Le immagini riprodotte in questi ambienti suggestivi tendono a ricreare scene di vita intorno al defunto e raffigurano aspetti della sua vita quotidiana. Gli etruschi erano profondamente convinti che dopo la morte ci fosse un’altra vita e la tomba rappresentava quindi la loro dimora eterna.
Attraverso le immagini dipinte nelle pareti, osserveremo i loro arredi, gli abiti che indossavano, le tendenze della moda, le acconciature, i gioielli e gli oggetti personali. Inoltre, comprenderemo in modo intenso seppur visuale le loro abitudini, le certezze, le paure, i rituali e persino alcuni aspetti della loro sfera sessuale.
Scrutando le profonde camere sotterranee, rimarremo stupiti dai colori vivaci e dai ricchi dettagli che ci attendono. La cosa più sorprendente, tuttavia, sono le immagini realistiche di persone, perlopiù semisdraiate su triclini in un’atmosfera festosa, come se stessero aspettando con ansia il nostro arrivo per invitarci al loro banchetto eterno, tra musici, giochi e danze. Queste preziose istantanee di oltre duemila anni fa ci forniranno una visione accurata di usi e costumi, senza le quali sarebbe impossibile conoscerli.

Il Museo Nazionale Etrusco è situato nel centro storico di Tarquinia in una delle più belle e interessanti strutture, quella del Palazzo Vitelleschi, realizzato a partire dal XV sec ed il suo ingresso è compreso nel biglietto della necropoli di Monterozzi.
All’interno delle sue sale tra imponenti camini, grandi travi di legno, tracce di antichi decori ed elegantissime trifore si trovano i tesori ritrovati nella necropoli: gli opulenti oggetti funerari e sarcofagi, ornati da espressioni artistiche di altissimo livello, spaziano dalla scultura, ai gioielli e alle ceramiche, arricchiti anche da oggetti provenienti dalla Grecia e dall’antico Egitto.
Ogni visita guidata è diversa dall’altra perché viene impostata in base all’interesse, al tempo a disposizione, all’età dei visitatori ed all’ affluenza delle varie sale e vetrine nel momento della visita per ottimizzare e intensificare l’esperienza. Il vero viaggio nel tempo inizierà dalle sale con i reperti più antichi che risalgono al periodo che precede quello etrusco, conosciuto con il nome di Villanoviano (sec. IX – VIII a.C.). Qui vedremo oggetti ceramici semplici di uso quotidiano e fatti a mano affiancati ad oggetti in bronzo molto raffinati come rasoi, elmi crestati, spade, e pugnali oltre alle urne cinerarie, alcune delle quali a forma di capanna, come nuova dimora delle ceneri del defunto ancora conservate al loro interno.
Potremo poi vedere una concreta testimonianza di “corredo funerario principesco” etrusco, esplorando i manufatti ed arredi utilizzati per i simposi, i gioielli che adornavano le donne, le tecniche utilizzate per simulare gli oggetti in metallo, i materiali impiegati per le protesi dentarie, monete, un ombrello, dadi da gioco, portaprofumi in pasta vitrea, plettri in osso per suonare strumenti a corda, specchi in bronzo, un pettine, spilloni per capelli e diversi ex voto anatomici offerti alle divinità per devozione. Ammireremo tra migliaia di curiosità, i volti in pietra dei sarcofagi, che in maniera realistica rappresentano i defunti in carne e ossa, e ci emozioneremo di fronte ai famosi “cavalli alati” in terracotta che sembrano pronti a spiccare il volo sulle ali del mito.

Il centro storico non corrisponde al luogo dell’antica acropoli etrusca ma offre un ulteriore viaggio nella storia del territorio e questa volta nel medioevo, tra le antiche mura, torri, chiese, edifici fortificati e meravigliosi scorci sul paesaggio circostante. Il consiglio che vi offriamo è quello di visitare con la guida il museo e la necropoli e poi farvi una passeggiata nel centro storico da soli. Se però volete includerlo, contattateci così sapremo proporvi l’itinerario migliore per farvi vedere le cose più belle ed importanti della città: un cammino con il naso all’insù nella via delle torri per poi salire sul camminamento delle mura, fino all’interno della torre cilindrica di Matilde di Canossa oppure nell’antichissima Chiesa di Santa Maria in Castello ed il belvedere.

Di solito negli itinerari giornalieri per questioni logistiche non si includono invece i luoghi dove si trovava l’antica città/acropoli etrusca di Tarquinia, conosciuta con il nome di Tarchna. Sorgeva nella parte più elevata di un colle poco distante dall’attuale centro abitato, dove oggi si trovano le rovine del tempio conosciuto con il nome Ara della Regina, utilizzato per la celebrazione di riti e preghiere ed il più grande etrusco mai ritrovato. Era qui che si trovavano i famosi “Cavalli Alati”. Un tempo gloriosa, ora silenziosa, struggente, incredibilmente affascinante, ed affacciata sulle mute necropoli, qui la vita pulsava con vivaci commerci, abili artigiani e raccolti abbondanti, tra l’estasi religiosa e l’adorazione dei defunti. Il tempo ha cercato di cancellare e confinare le loro gesta e la loro cultura all’interno delle tombe, ma la storia ha conservato i segreti di questa vivace e immensa civiltà: Tarquinia, l’antica capitale dell’Etruria, rinomata come una delle città più grandi e potenti dell’età classica, rappresenta la principale fonte di testimonianze dell’antico popolo etrusco. Il sito si trova in aperta campagna e non adeguatamente segnalato, visitabile dall’esterno e raggiungibile solo in auto e percorrendo un tratto di strada statale ed una parte sterrata, per un totale di 9km. Necessita pertanto dell’ausilio di scarpe comode e copertura adeguata in base alla stagione e sconsigliamo di avventurarsi da soli, ma di farlo solo con la presenza di una guida turistica.

L’intera necropoli di Tarquinia, è detta anche dei Monterozzi dalla parola dialettale della forma delle coperture delle tombe che ricordano mucchi di terra chiamati nello stesso modo, e contiene 6.000 tombe scavate nella roccia. Con una superficie di 130 ettari, è uno dei complessi più estesi conosciuti e datati dal VII al II secolo a.C. A differenza della necropoli di Cerveteri i monumenti esterni non si sono conservati, ma le stanze ipogee in compenso hanno la caratteristica quasi unica di avere i dipinti alle pareti. Gli ipogei che si visitano sono in tutto 22 e si trovano in un’area abbastanza ridotta.
La straordinaria serie di tombe dipinte rappresenta il nucleo più prestigioso della necropoli, che rimane, sotto questo aspetto, la più importante del Mediterraneo, tanto da essere definita “il primo capitolo della storia della pittura italiana“. La pratica di decorare con pitture le tombe delle famiglie aristocratiche è documentata anche in altri centri etruschi, ma solo a Tarquinia il fenomeno assume dimensioni così estese e continue: infatti in tutta Italia sono state ritrovate 200 tombe etrusche dipinte e 180 di esse si trovano proprio a Tarquinia.

Informazioni tecniche importanti, caratteristiche del percorso e consigli della guida

  • Alla necropoli una sola tomba è accessibile ai disabili mentre il museo è totalmente accessibile.
  • L’accesso alle tombe è soltanto attraverso scalinate illuminate, coperte e comode con corrimano, con al massimo una ventina di scale ciascuna.
  • Non si entra dentro le tombe, ma si possono vedere gli interni attraverso il vetro di protezione.
  • La visita guidata si può fare tranquillamente anche con la pioggia perché il sito ha sentieri cementati e senza fango, il parcheggio è in prossimità dell’ingresso, le tombe sono coperte e vicinissime l’una dall’altra e ci sono gazebi in legno dove poterci riparare durante le spiegazioni.

Visita guidata a cura delle guide turistiche di Tarquinia di Antico Presente

Guida
Sabrina Moscatelli, Guida Turistica Abilitata e Guida Ambientale Escursionistica iscritta nel registro nazionale AIGAE

Dati tecnici
Durata 3 ore

Appuntamento
Domenica 7 aprile, alle ore 14.30, a Tarquinia. Il luogo preciso dell’appuntamento verrà comunicato a chi si prenota.

Equipaggiamento
Abbigliamento e scarpe comode, acqua e cappello.

Condizioni
Prenotazione obbligatoria alla quale si riceverà conferma sulla disponibilità.

Informazioni e prenotazioni
Sabrina 339 5718135 – info@anticopresente.it – www.anticopresente.it.

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