Stefano Caporossi: “Dare risposte alla cittadinanza viterbese sul trasporto della Macchina di Santa Rosa”

Riceviamo e pubblichiamo:

Vorrei far seguito alle parole del Sindaco Giovanni Arena, in ordine al trasporto della Macchina di Santa Rosa, poiché sono fermamente convinto  che occorra dare delle risposte serie alla cittadinanza viterbese circa  il regolare svolgimento, o meno, dei festeggiamenti della nostra amata Santa.
Pur essendo consapevole che la fattibilità della manifestazione sarà  sino all’ultimo legata ai numeri dei contagi e all’auspicabile aumento  delle vaccinazioni, credo sia giunto il momento di porci come  Amministrazione nell’ottica di predisporre l’organizzazione di questo  evento, cominciando a delineare, unitamente alle competenti autorità
sanitarie, delle linee guida da poter adottare per ridurre al minimo il
fattore contagi.
Nel novecento il trasporto della macchina di Santa Rosa ha avuto una
sola interruzione durante la seconda guerra mondiale e nel passato i
viterbesi hanno sempre riposto le loro speranze e richieste di
protezione confidando nell’aiuto della loro Rosa.
Il trasporto 2020 è stato correttamente annullato per la pandemia visti
gli eccessivi rischi.
Anche il montaggio della macchina davanti alla basilica non è stato
realizzato per evitare pericolosi assembramenti. il prossimo tre
settembre potrebbero essere differenti le condizioni e non possiamo
farci trovare impreparati.
Le vaccinazioni anche nel nostro territorio stanno procedendo con
regolarità e si stima che a fine estate possano aver immunizzato almeno
il 70% dei nostri residenti.
A giugno in europa sono previste manifestazioni di grande richiamo in
presenza, come i campionati di calcio aperti al pubblico e le
disposizioni governative potrebbero lasciare dei margini per consentire
lo svolgimento del trasporto con la massima sicurezza.
Il sodalizio dei facchini ha solo bisogno di tempi tecnici per organizzare tutto con la consueta competenza e precisione.

Come per le attività sportive in corso si potrebbe richiedere la vaccinazione della
formazione dei facchini per tempo, per non escludere ogni possibilità e
non farci trovare impreparati se le condizioni dovessero essere favorevoli.

L’importanza della nostra tradizione secolare, patrimonio Unesco, ci impone di tentare ogni strada pur di tenere viva la speranza.

Confido nel fatto che la città accetterebbe qualsiasi compromesso con dei significati anche spirituali che andrebbero sicuramente a consolidare il rapporto che lega i fedeli alla loro santa, tracciando la strada per la rinascita e l’auspicato ritorno alla normalità.

Oltre alle vaccinazioni il sodalizio ha bisogno di tempi tecnici per la selezione della formazione e per le visite mediche di  tutti i facchini, pertanto la decisione, in accordo con tutte le Istituzioni preposte all’evento, va presa con la massima urgenza, visto
che mancano poco più di tre mesi al tre settembre.

Stefano Caporossi, Presidente della IV Commissione

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