Nello spazio “non convenzionale” della casa-museo di Barbara Aniello, l’associazione Inter-Artes ha raccolto gli ennesimi sold out.
Venerdì 17 febbraio l’artista eclettico Paolo Monti ha presentato The Star Pillow. Da quindici anni il musicista ha sposato la drone/ambient/post-rock music, inseguendo un percorso sperimentale che lo ha portato in giro per l’Europa a ricercare relazioni tra suono, spazio ed emozioni umane, sfociando talvolta nella commistione con il cinema, la poesia, la danza.
La musica di Paolo Monti, che vanta esperienze nazionali e internazionali, nasce come ricerca delle possibilità di espansione della chitarra elettrica processata con l’elettronica. Con una grande componente improvvisativa, che ha l’obiettivo di far risaltare l’unicità del momento, le composizioni di Monti sono costruzioni edificate all’istante: un brano sopra l’altro, la somma di tante ritmie, a tratti solo apparentemente disomogenee, ma capaci di fondersi insieme dando vita a un percorso musicale fuori dall’ordinario. La sua chitarra, che all’inizio disorienta poi stupisce, produce suoni dilatati ed evocativi capaci di comunicare le emozioni dell’artista con i loro contrasti. Un’ensemble improvvisato, eppure efficacemente strutturato che sorprende l’auditore, qualunque esso sia.
Sabato 18 febbraio si sono esibiti i Fuori Contesto, compagnia teatrale pluripremiata (Miglior spettacolo Festival Voci dell’Anima 2021) che sta portando i suoi spettacoli in giro per l’Italia (www.info@fuoricontesto.it).
“Il terremoto smuove. La terra trema ma poi si ricompone e si va sempre avanti”.
Con un testo teatrale emotivamente coinvolgente, Terremoto dentro, scritto e diretto da Emilia Martinelli, la performance, da brividi, per un’ora e mezza ha incatenato il pubblico presente.
“Una donna in equilibrio, sul punto di tuffarsi si ferma, ha paura. Allora le torna in mente la storia del padre disabile, i cui limiti palesi sono stati invece motore di una vitalità sorprendente, a volte imbarazzante. Una figlia che ha vissuto quella disabilità come fosse sua…”
L’ambiente intimo, la vicinanza fisica, che si contrappone alle distanze tipiche del teatro, permette quasi un’interazione tra attore e spettatore, quest’ultimo capace di cogliere quelle sfumature, quelle espressioni – un occhio lucido, una smorfia appena celata – che la distanza annienta.
Un monologo magistralmente interpretato quello di Tiziana Scrocca accompagnata dalla chitarra e dalla voce di Fabio Amazzini, che ha toccato le corde emotive del pubblico, portandolo con forza e dolcezza dentro la storia, dentro quella vita, straordinaria eppur normale, quella vita deturpata nel corpo ma con la “smania di campare”.
La vita di un uomo con una disabilità evidente, in mezzo a tante vite con disabilità che non si vedono. Un confronto arduo e appassionato tra padre e figlia, tra il presente e i ricordi, tra le paure di oggi e gli insegnamenti di un tempo. Un vero terremoto interiore che sgretola certezze e convinzioni, che denuda l’anima, che ci mostra quello che siamo davvero.
E’ la storia di ognuno di noi, dei nostri limiti, veri o presunti, che ci privano di fare il salto, di vivere la vita appieno, o quelli, inutili, che invece ci costruiamo nella testa.
Il pubblico, commosso, ha restituito un applauso interminabile.
Il vero terremoto è dentro di noi. Se non lo facciamo esplodere ci distrugge.
Compagnia Fuori Contesto
Scritto e diretto da: Emilia Martinelli
Interpretato da: Tiziana Scrocca
Voce e chitarra: Fabio Amazzini
Scenografie digitali: Luigi Vetrani
Disegno luci: David Barittoni
Mix video: Stefano Fiori, Daniela Cono
Organizzazione e comunicazione: Silvia Belleggia.


























