Sofia Elena ha un volto da bambina, incarnato appena ombrato, capelli castani sciolti, fluenti su un abito chiaro lungo, comunque sobrio nella sua eleganza. E’, lì sul minuscolo palco del castello Orsini di Bomarzo, che stringe tra le mani il premio intitolato al più illustre dei concittadini del paese, quel Vicino che nel sedicesimo secolo volle edificare il Parco delle Meraviglie “per sfogare il core” infranto dalla morte della moglie Giulia Farnese.
Se si dovesse credere alla metempsicosi, cioè alla trasmigrazione delle anime, o semplicemente a qualche fiabesca congiunzione astrale, be’ Sofia Elena apparirebbe come la rediviva signora di Bomarzo, circondata da figure tra le più rappresentative del territorio e del tempo. E’ lei, Sofia Elena Rovati che si è aggiudicata il premio internazionale Vicino Orsini. Prima edizione. Assegnato dal sindaco, Marco Perniconi, per il settore Arte e Cultura. Un riconoscimento che negli anni prossimi sarà conferito anche per altre branche: dalla fisica, alla scienza, dal teatro al cinema.
Sofia Elena, origini milanesi, un lungo soggiorno di formazione in Inghilterra, laurea in storia dell’arte moderna e contemporanea. Lavora con il regista Luca Guadagnino. Frequenta un master in Film-making alla Met Film School e realizza il suo primo Docu-film dal titolo “Finding Thule, racconto di un’archeologia utopica”. E’ la Cultura, con la C maiuscola e a trecento sessanta gradi, a insinuarsi sempre più nel suo animo e nel suo corpo. La scoperta, l’arrivo e l’innamoramento per l’isola Bisentina sul lago di Bolsena è la destinazione quasi fatale per Sofia Elena. Diventa il paradiso lacustre, l’oasi di pace per la famiglia Rovati che l’ha acquisita nel 2017. Guarda caso è l’isola che fu di un’altra Giulia Farnese – la Bella – zia della consorte di Vicino. Quando si dice i giochi bizzarri della storia.
“E stato quasi un evento magico. L’isola? Un luogo semplicemente fantastico, come tutta la Tuscia”. Dolcezza e tonalità elegante di una voce narrante. “Io vengo da un’altra isola, un’isola grande, dove ho vissuto per tanto tempo. Oggi vivo in un’isola molto più piccola, ma molto più bella. Magica, appunto. Me ne sono innamorata”. “Quando mio padre Luca tempo addietro mi chiese se volessi impegnarmi nel recupero e valorizzazione della Bisentina, non ebbi la minima esitazione, accettai subito. Ed oggi chiamo questo posto la mia casa”.
Applausi scroscianti dai tanti ospiti presenti a palazzo Orsini, per un appuntamento organizzato al meglio da ST Sinergie rappresentata da Tiziana Lagrimino responsabile organizzativo.
Nelle prime file il prefetto e il questore di Viterbo Gennaro Capo e Luigi Silipo, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, il consigliere regionale Enrico Panunzi, la soprintendente alle Belle Arti Margherita Eichberg, autorità civili e militari. Presenti sicuramente nello spirito anche Vicino Orsini e la moglie Giulia. Non potevano mancare.