San Valentino.Quei baci diventati l’icona dell’Amore

Il bacio Perugina è sicuramente uno dei prodotti d’eccellenza italiana più famosi in tutto il mondo. La piccola attenzione che fa subito Amore, il simbolo della festa di San Valentino, il regalo che tutti gli innamorati si scambiano come piccolo gesto di un grande sentimento. Non tutti però ne conoscono la sua storia.

I baci nacquero da un’idea di Luisa Spagnoli,l’imprenditrice umbra. Si era negli anni della prima guerra mondiale.La fondatrice della Perugina cercò e trovò un modo per recuperare gli scarti di lavorazione degli altri prodotti, principalmente caramelle: ne uscì fuori questo cioccolatino fatto di cioccolato gianduia, granella di nocciole e una nocciola intera, ricoperto all’esterno di cioccolato fondente Luisa, quello ispirato alla signora Spagnoli. Buonissimo il sapore, tozza e irregolare la forma, che somigliava ad una nocca di un pugno chiuso. Un “cazzotto”, questo il nome che venne in mente a Luisa Spagnoli. Un nome decisamente troppo brutto per un cioccolatino. Fu Giovanni Buitoni a sollevare la questione.” Il compagno dell’imprenditrice ribattezzò allora la creazione col nome di “Bacio”, un appellativo destinato a fare la storia dell’Italia.

Nel 1924 Federico Seneca, direttore artistico di Perugina, diede al Bacio Perugina la sua immagine immortale, un packaging divenuto celebre: un incarto color argento dalle scritte blu e sulla confezione l’immagine di due innamorati colti nell’atto di baciarsi. L’ispirazione arrivò dal celebre quadro di Francesco Hayez, (nella foto di copertina)ma Seneca pose i due amanti su uno sfondo neutro, rendendo più moderno il loro abbigliamento e modificando la posizione assunta dalla figura femminile in un abbraccio decisamente più intimo e complice. Quell’abbraccio ancora oggi troneggia sulle confezioni, i famosi tubi di baci Perugina che chi si ama si scambia nel giorno dedicato alla coppia, quello di San Valentino. La fortuna dei Baci Perugina rimane legata soprattutto ai bigliettini contenuti all’interno dell’involucro di ogni cioccolatino. Nell’inserirli Seneca fu ispirato proprio dai piccoli messaggi quotidiani che Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni si scambiavano, nascondendoli in mezzo ai cioccolatini.

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Rimarranno anche nel secolo a venire il concentrato di dolcezza insuperato e insuperabile testimone dell’Amore, insieme a San Valentino patrono degli innamorati.

 

 

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