“San Pellegrino in fiore” 2024 amplia il proprio respiro con richiamo alle bellezze del territorio

di Luciano Costantini

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“San Pellegrino in fiore” 2024 cresce. Esce dal quartiere medievale, dove è nato quasi quaranta anni fa, per ampliare il proprio respiro ad un ambito culturale più ambizioso, nello sforzo di avvicinare il traguardo di Viterbo a capitale europea per il 2033. Allarga non soltanto lo spazio logistico coinvolgendo una fetta più vasta della città, ma inserendo nella kermesse temi ed eventi che travalicano interessi prettamente florovivaistici. Entrano così nel palinsesto iniziative artistiche, interessi artigianali, motivi storici, che insieme costituiscono l’autentica, sicuramente la più gratificante, novità della cinque giorni che comunque continuerà ad avere il suo cuore a San Pellegrino. La sala d’Ercole di palazzo dei Priori accoglie tutti i protagonisti di ieri, di oggi e di domani per battezzare il rinnovato e riformato “San Pellegrino in fiore”. C’è la sindaca Chiara Frontini a fare gli onori di casa, l ‘assessore al Turismo e Sviluppo Economico Silvio Franco, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, il presidente della Camera di Commercio di Rieti e Viterbo Domenico Merlani, i rappresentanti di Unitus e Fondazione Carivit, il consigliere comunale Marco Nunzi. Ultimo, ma non ultimo, ovviamente, Raffaele Ascenzi, che ha guidato la cordata che si è aggiudicata l’appalto del nuovo “San Pellegrino in fiore”, bissando il successo per la nuova Macchina di Santa Rosa. Progetto risultato vincente su altri dodici presentati e che saranno esposti in pubblico. “Abbiamo voluto conferire ad una esposizione prettamente e tradizionalmente florovivaistica una connotazione architettonica che richiami le bellezze del nostro territorio, come per esempio villa Lante, il Castello Ruspoli, giardini rinascimentali e pavimenti cosmateschi”, ha spiegato Ascenzi illustrando come gli angoli della mostra siano stati allestiti riproponendo tratti ambientali e architettonici della Tuscia. Insomma, una simbiosi tutta inedita tra arte e botanica. Non per niente la “Cinque giorni” della San Pellegrino in Fiori – dal 1° al 5 maggio prossimi – si snoderà su tre percorsi. A spiegarli l’assessore Silvio Franco: “Il primo, quello classico, partirà la mattina del primo maggio a piazza Verdi con gli sbandieratori e i gruppi folcloristici, con successiva sfilata per le vie del centro. Prenderà il via, in contemporanea, il secondo percorso, “Oltre San Pellegrino in fiore”, lungo i vari luoghi cittadini, fuori dal quartiere medievale, con mercatini dell’artigianato, enogastronomia, vintage, rievocazioni di avvenimenti storici, in via Roma, via Saffi, via del Ginnasio, ex chiesa degli Almadiani, palazzo dei Papi, chiesa di San Silvestro. Terzo percorso, “Per San Pellegrino in Fiore, storia, arte, musica” con interventi, tra gli altri, di Vittorio Sgarbi sull’arte del Medioevo e Dario Fabbri sugli attuali “Venti di Guerra”. Nei giorni 2 e 3 maggio saranno invitate anche le scuole perché crediamo che gli studenti possano dare un contributo importante se non decisivo per cogliere quegli obiettivi che la città si è posta”. E comunque è una novità rilevante, probabilmente inaspettata, anche l’impegno che gli operatori dell’imprenditoria locale abbiano voluto collaborare con l’amministrazione comunale ad allestire il nuovo San Pellegrino in Fiore, che fino all’ultima edizione aveva potuto contare quasi esclusivamente su contributi comunali e di pochi altri soggetti. Cioè sul volontariato. E che ha avuto l’incontestabile merito di valorizzare Viterbo pur tra mille difficoltà e aprire nuove strade. Un riconoscimento che la sindaca ha voluto testimoniare ufficialmente e solennemente conferendo una targa ad Armando Malè, che la manifestazione florovivaistica, nel 1987, ebbe il coraggio di inventare.

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L’abbraccio della sindaca ad Armando Malè che fu l’ideatore di San Pellegrino in Fiore

 

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Piazza del Gesù, piazza San Lorenzo, piazza San Pellegrino, piazza della Morte, piazza San Carluccio e piazza Scacciaricci, sono le  sei piazze che ospiteranno dal 1 al 5 maggio gli allestimenti realizzati per l’edizione 2024 di San Pellegrino in Fiore dall’architetto Raffaele Ascenzi e dai suoi colleghi, gli architetti Francesco Moretti, Andrea Rodolico, Alessandro Scorza e il geometra Marco Porcorossi.

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