La ministra dell’istruzione Valeria Fedeli ha firmato il 10 ottobre il decreto che riporta tutte le novità che scatteranno dall’anno scolastico 2017/2018. La riforma è stata voluta dalla buona scuola bis: i decreti applicativi della legge 107. Col nuovo esame diminuiscono le prove scritte e viene cancellato il voto di condotta.
Ecco tutte le altre novità.
PROVE INVALSI
Dopo anni di polemiche, le prove Invalsi di Italiano e Matematica usciranno dall’esame finale e non contribuiranno più al voto conclusivo. A quelle consuete si aggiungerà anche una prova di Inglese. Verranno fornite tra il 4 e il 21 aprile e saranno computer-based: si svolgeranno al computer.
• AMMISSIONE AGLI ESAMI
Per essere ammessi agli esami occorrerà avere frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale e non avere ricevuto la sanzione disciplinare dell’esclusione dagli esami. E non sarà più necessario avere almeno la sufficienza in tutte le discipline: sarà possibile approdare davanti alla commissione anche di fronte a qualche lacuna di troppo. Sparirà il voto di condotta, che verrà sostituito da un giudizio e lo studente arriverà agli esami con un voto di ammissione. Ma di fronte a gravi infrazioni disciplinari, resta la possibilità per i consigli di classe di non ammettere l’alunno alle prove finali. Solo in casi eccezionali, per il profitto, è prevista la non ammissione agli esami, che i prof essori dovranno adeguatamente motivare.
• LE COMMISSIONI
Saranno formate dagli stessi insegnanti curricolari e presiedute dal dirigente scolastico dell’istituto e non più da un presidente esterno.
• LE PROVE SCRITTE
Calano da cinque a tre: Italiano, Matematica e una soltanto per tutte le lingue straniere studiate. E, promettono dal Miur, “terranno maggiormente conto, rispetto al passato, del profilo delle studentesse e degli studenti e dei traguardi di sviluppo delle competenze definiti nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo”. Quella di Italiano dovrà comprendere “un testo narrativo o descrittivo, un testo argomentativo (che consenta l’esposizione di riflessioni personali, per il quale dovranno essere fornite indicazioni di svolgimento) e una traccia di comprensione e sintesi di un testo letterario, divulgativo, scientifico anche attraverso richieste di riformulazione. La prova di Matematica “sarà strutturata con problemi articolati su una o più richieste e quesiti a risposta aperta. Potranno rientrare nelle tracce anche metodi di analisi, organizzazione e rappresentazione dei dati, caratteristici del pensiero computazionale”. Infine, per le lingue straniere occorrerà accertare che gli alunni abbiano raggiunto almeno le competenze linguistiche di livello A2 per l’Inglese e A1 per la seconda lingua comunitaria. E la prova potrà prevedere un “questionario di comprensione di un testo a risposta chiusa e aperta, il completamento di un testo in cui siano state omesse parole singole o gruppi di parole, l’elaborazione di una lettera o email personale su traccia riguardante argomenti di carattere familiare o di vita quotidiana oppure la sintesi di un testo che evidenzi gli elementi e le informazioni principali”.
IL COLLOQUIO
Dovrà accertare le conoscenze, le abilità e le competenze acquisite “con particolare attenzione alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento fra discipline”. E terrà conto “anche dei livelli di padronanza delle competenze connesse alle attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione”.
IL VOTO FINALE
uscirà dalla media fra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove scritte e del colloquio. In questo modo, la carriera scolastica verrà valorizzata. E per i super bravi è sempre prevista la lode. Al termine dalla fatica finale e al diploma la scuola rilascerà una Certificazione delle competenze su modello unico nazionale, accompagnato anche da una sezione a cura dell’Invalsi con la descrizione dei livelli conseguiti nelle Prove nazionali