Rifondazione Comunista-Sinistra Europea Viterbo, raccolta firme per il salario minimo a 10 euro

L’Italia sembra esser diventata una Repubblica fondata sulla “negazione” del lavoro. Precariato, lavoro nero, disoccupazione, violazione delle norme sulla sicurezza, infortuni, nessun controllo, aumenti dei prezzi e salari fermi, lavoratori poveri (aumentano i “working poors”, che pur lavorando restano al di sotto della soglia di povertà). La situazione è diventata insostenibile per tutti. Siamo ormai in Europa il paese con gli stipendi più bassi. Partiamo da qui.
Il Partito della Rifondazione Comunista (Sinistra Europea) e Unione Popolare da sempre si battono per il rilancio delle lotte dei lavoratori e per la salvaguardia dei diritti. Per questo motivo in queste settimane ci stiamo attivando con successo nella raccolta di firme per una proposta di legge per un salario minimo di 10 euro lordi che sia automaticamente indicizzato all’inflazione.

Significa che ogni lavoratore, dovunque lavori e qualsiasi mansione svolga, non dovrà ricevere – nel livello di inquadramento più basso – meno di 10 euro, al lordo dei contributi e delle tasse che deve pagare. Una paga che dovrà essere interamente a carico del “datore di lavoro”, con sanzioni per gli inadempienti e controlli trasparenti e rigorosi. Ciò vorrebbe dire una retribuzione lorda mensile di circa 1730 euro per 173 ore lavorative e un netto di circa 1350 euro (più straordinari, tredicesima, scatti di anzianità, etc.). Non solo. La nostra proposta prevede anche l’indicizzazione annuale dei salari in relazione all’eventuale inflazione. Ossia: se crescono i prezzi delle merci devono salire anche gli stipendi di chi lavora!

Anche a Viterbo come in tutta Italia è iniziata la raccolta di firme, e anche questo venerdì 8 settembre – come tutti i venerdì che seguiranno – saremo con il nostro punto di raccolta firme e materiale informativo in piazza delle Erbe, dalle ore 17.00 alle ore 19.00.
10 euro è il minimo per una vita degna!

PS: diffidate delle imitazioni, e delle altre raccolte di firme che in questo periodo circolano nelle piazze. La nostra è una proposta di legge (non una semplice petizione); la nostra punta a 10 euro lordi (non a 9); la nostra è a carico dei padroni (non dello Stato, che poi li va a prendere ai lavoratori con le tasse); la nostra prevede un aggiornamento dei salari in caso di inflazione (non è bloccata).

Roberta Leoni – Luigi Telli
Partito della Rifondazione Comunista (Sinistra Europea)
Federazione Provinciale di Viterbo

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