Centri urbani che si rigenerano recuperando spazi già esistenti, nuovi modelli di mobilità integrata per ridurre le emissioni inquinanti, progetti di residenzialità che guardano al welfare di prossimità: sono alcune tra le idee, concretizzate, risultate vincitrici del Premio Urbanistica 2024, assegnato nell’ambito della 21esima edizione di Urbanpromo. L’appuntamento, che si interroga sulle nuove sfide dell’urbanistica, è organizzato da Inu e Urbit per il secondo anno di fila a Firenze, dal 5 all’8 novembre.
La cerimonia di assegnazione dei riconoscimenti si è svolta ieri nella Sala d’Arme di
Palazzo Vecchio. I premi, dopo l’introduzione di Valentina Cosmi (Urbit, coordinatrice
del premio Urbanistica), sono stati consegnati da Paolo Galluzzi (Direttore della rivista
“Urbanistica”), Michela Talia (presidente di Inu), Stefano Stanghellini (presidente
onorario di Inu), Gianni Biagi (presidente di Urbit) e dalla sindaca di Firenze, Sara
Funaro.
Il premio, ideato dalla storica rivista dell’Inu, è stato suddiviso in tre categorie:
“Rigenerazione ambientale, economica e sociale”, “Innovazioni tecnologiche
per la gestione urbana” e “Nuove modalità dell’abitare e del produrre”. Al
concorso hanno partecipato sia amministrazioni pubbliche che enti privati.
Nella prima categoria sono state premiate la Regione Lombardia, con il progetto
“Ptr Vision 2030”, che mira a contenere il consumo del suolo rigenerando gli spazi
esistenti; l’Unione Reno Lavino Samoggia, con “Intercomunalità e trascalarità
nell’unione”, che si propone di affrontare le moderne sfide dell’urbanistica superando i
confini tra i Comuni e il Comune di Prato, con il “Piano strutturale 2024”, che mira
a riutilizzare la città esistente coinvolgendo i cittadini mediante strategie di codesign.
Riguardo alle “Innovazioni tecnologiche per la gestione urbana” i progetti che si
sono aggiudicati il riconoscimento sono tutti toscani. Quello sviluppato
da CooperToscana società cooperativa si chiama “Urban community building” e
punta a sperimentare la gestione sostenibile di contesti urbani collaborativi, capaci di
produrre iniziative rivolte ai fruitori del social housing. Dalla Provincia di
Livorno arriva invece “Hinge – intermodalità crescente tra bici e altro
trasporto”, un’iniziativa che si propone di generare sistemi di mobilità ancora più
integrata, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento in città. Da Firenze ecco poi
il progetto della Fondazione CR Firenze, che con “l’Innovation Center della
Fondazione” dimostra come uno storico fabbricato abbandonato possa rinascere,
diventando contenitore per nuove idee.
Nella terza e ultima categoria, quella intitolata “Nuove modalità dell’abitare e
del produrre”, hanno invece vinto le progettualità presentate da Molino Medori Srl,
con “Molino living a Viterbo”, che si propone di sviluppare nuovi spazi residenziali e
urbani passando dalla rigenerazione dei contesti abitativi; da Investire Sgr Sga e
CooperToscana società cooperativa, che con “Home care e wellness di
prossimità” introduce un innovativo progetto di polifunzionalità residenziale, in cui
la residenzialità classica si integra con servizi di housing e socio-assistenziali alla persona;
dalla Regione Puglia insieme alla società Puglia Valore Immobiliare srl, con il
“progetto ex Galateo a Lecce”, che va a rigenerare un complesso immobiliare
attraverso un modello innovativo di social housing.
“Riconoscimenti – commenta Gianni Biagi, presidente di Urbit – nati con l’obiettivo di
ridisegnare il futuro urbanistico delle nostre città, in piena sintonia con lo spirito della
nostra manifestazione. A Firenze, per quattro giorni, esperti, amministratori, istituti
pubblici e privati si sono confrontati sulle nuove sfide proposte dall’abitare, che richiede
sempre di più una dimensione inclusiva, sostenibile e capace di dialogare con le nuove
tecnologie. I vincitori del Premio aderiscono perfettamente a questa filosofia”.