“Percorsi. Dalle Estasi sacre ai volti dell’Anima”, mostra bi-personale di Marco Ricchi e Kunga Sonam

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Da da sabato 19 novembre a sabato 10 dicembre, il Santuario di Santa Rosa ospita la mostra bi-personale “PERCORSI. Dalle Estasi sacre ai volti dell’Anima” di Marco Ricchi e Kunga Sonam, con oltre 40 opere, a cura di Laura Lucibello.

Nella storica e iconica cornice del Santuario di Santa Rosa, la mostra propone un inedito dialogo tra due pittori sul tema della relazione con la religione e la spiritualità attraverso espressioni cromatiche e linguaggi stilistici differenti. Da un lato la intensità dei ritratti di Marco Ricchi, parte del ciclo di quadri dal titolo “Volto nelle Estasi Sacre”, in cui lo stesso pittore dichiara “non ho ancora capito cosa si intenda per Sacro: è un luogo, una fondazione, una forza non specifica? Si può dire che è un qualcosa fuori dall’ uomo, che però l’uomo e la donna ne possono fare esperieza”. Con le Estasi il corpo umano ne può fare esperienza e il Volto ne è il luogo corporeo più evidente. Però lo spettatore che guarda i quadri fa un errore percettivo: pensa e vede smorfie di insofferenza. Invece c’è solo il piacere fisico e la felicità balena agli occhi dei soggetti dei dipinti e, inaspettatamente, esce un’angelo. Un’ angelo necessario.

Dall’altro, Kunga Sonam espone “i volti dell’Anima” dei suoi personaggi: nomadi, monaci, donne e bambini tibetani i cui ritratti prendono vita da un mix di colori vivaci in acquerello che rappresentano gli elementi della cultura tradizionale del tetto del mondo. Sono i volti e l’anima del Tibet e della sua gente. Volti senza voce, protagonisti che attraverso la luce e la purezza dell’energia che sprigionano parlano di amore, compassione, serenità e pace, e dell’armonia tra mondo e sacralità, rappresentando un tempo ormai lontano.

In questo dialogo entrambi gli artisti, nelle loro differenze procedono però seguendo un moto che va dall’interno all’esterno e dall’anima al mondo.

Il progetto, curato da Laura Lucibello, è inserito nella programmazione della Biennale di Viterbo 2022, sul tema “Arte ai confini della Bioetica”. Come lei stessa afferma, “l’Arte è da sempre via e strumento per la scoperta della straordinarietà della vita e della sua sacralità, spazio reale del sogno, creatività, vitalità, ricerca di senso e chiave di lettura nel viaggio di crescita e scoperta del sé sconosciuto”. Un pensiero che si sposa in modo assoluto con questa ultima mostra in scena al Santuario di Santa Rosa e si propone di avvicinare realtà e culture geograficamente lontane, ma con assonanze ed elementi identitari.

Otto i Comuni coinvolti, 11 le sedi: Viterbo, Blera, Celleno Borgo Fantasma, Graffignano, Oriolo Romano, Sipicciano, Tuscania, Vitorchiano; a cui si sono aggiunti i due eventi collaterali di Bruxelles nel mese di giugno e Venezia nel mese di settembre.

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