Patrizia Natale: Ferento la mia passione, ripartiamo da “50 MQ/min”

di Nicole Chiassarini

Se si pronuncia il nome di Patrizia Natale, il primo pensiero va immediatamente a Ferento e al “suo” maestoso  Teatro Romano. Un gioiello della Tuscia e un bene archeologico che il nostro Bel Paese può vantare.

Anche quest’anno, benché la crisi sanitaria abbia messo a dura prova la realizzazione della Stagione teatrale 2020, il Teatro Romano di Ferento ospiterà spettacoli indimenticabili, certi che il pubblico ormai affezionato possa ancora una volta recarsi e godere di serate all’insegna di quell’arte che da tempo immemore fa parte della nostra cultura.

Da quasi un ventennio Patrizia Natale difende e cura la Stagione teatrale di Ferento in qualità di Direttrice artistica e Presidente del Consorzio Teatro Tuscia, gestore stesso dell’evento.

“Per organizzare la conferenza stampa, per presentare la nuova stagione, sono riuscita a prenotare una sala all’aperto – ci racconta Patrizia Natale. È stato bello poter stare di nuovo tutti insieme, parlare dal vivo, non più dietro uno schermo tramite Zoom o Meet. Spero che il pubblico abbia voglia di riscoprirsi e riscoprire luoghi come il Teatro Romano di Ferento.

Inoltre, quest’anno il biglietto 16 euro, invece dei 18 dello scorso anno, un gesto verso il pubblico che spero sia sempre numeroso. Ovviamente il tutto nel rispetto delle norme anti-Covid e quindi con le misure di distanziamento sociale”.

Tutti gli artisti fremono dalla voglia di potersi esibire nell’incantevole scenario del Teatro Romano, tanto da superare il numero di spettacoli richiesti per la gara, e mettendo la stessa Patrizia di fronte alla difficile scelta su quali spettacoli portare.

“Ho avuto modo di poter ringraziare la Fondazione Carivit per il sostegno, ma anche tutti gli artisti che vengono. Ammetto che, viste le finanze, è stato faticoso rinunciare a tanti artisti e concentrarmi solo sui quattordici scelti”.

Ed è così che senza stupirci apprendiamo che la sua è stata l’unica richiesta pervenuta all’amministrazione comunale di Viterbo, promotrice dell’evento, e la sola ad aver ottenuto lo stanziamento di 10 mila euro, pochi, ma sicuramente un inizio per la necessaria ripartenza. A questa somma si aggiungono altri 8 mila euro accordati dalla Fondazione Carivit.

Ma la Stagione, nonostante la pandemia epocale e i pochi fondi, potrebbe riservare sorprese speciali, perché la generosità e l’esperienza di Patrizia Natale trova la spinta nella passione senza limiti per il Teatro, in particolare quello messo in piedi in una location speciale come quella di Ferento.

“I ruoli nel Teatro sono due: l’attore e il suo pubblico. Ogni volta è un’esperienza nuova, quindi cerco di andare avanti nel mio piccolo. Negli anni passati la definivo un’incoscienza creativa, quest’anno è pura follia per via delle poche finanze.

Ma spero che il nostro pubblico capisca l’importanza del teatro e la volontà di riportare in alto la nostra magnifica arte. Il teatro esiste da sempre. Quando è nata la memoria umana è nato anche lui, quindi ormai è quasi una linfa vitale per la nostra stessa cultura”.

Quelli della Stagione 2020 saranno tutti appuntamenti al tramonto, con inizio alle ore 19:30 nell’incantevole scenario dell’antico Teatro Romano. “L’idea è nata sia per gestire al meglio la situazione viste le norme alle quali dobbiamo sottostare, ma anche per aiutare le stesse attività di ristorazione, portando un po’ più di visitatori anche nei loro locali”.

La stagione inizierà il 25 luglio con lo spettacolo di danza della compagnia E. Sperimenti Dance Company, realizzato e montato via streaming durante il lockdown dal titolo “50 MQ/min”. Proseguirà fino al 18 agosto con recital, mise en scène, bande musicale e spettacoli di danza di grandi e famosi artisti entusiasti di potersi esibire in un magico tramonto al Teatro Romano di Ferento. Inoltre, nei giorni 25 e 26 luglio, 2, 10, 12, 15 e 16 agosto, alle ore 18.30, sarà possibile visitare l’area archeologica dell’antica città di Ferento, grazie all’associazione culturale Archeotuscia di Viterbo.

“Spero che la gente apprezzi lo sforzo di mandare avanti questa tradizione, seppur con delle necessarie modifiche – conclude la direttrice artistica. Questa crisi ha sicuramente cambiato il nostro modo di vivere l’arte, ma nel mio piccolo voglio comunque dare un contributo affinché questa possa tornare a farsi sentire. Non mi arrendo”.

 

Foto Anfiteatro di Ferento di Ruggero Arena

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