Quinta edizione e già si pensa alla sesta. Non riveduta e corretta (i bilanci si tirano sempre alla fine), anzi arricchita ed estesa alla politica tout court. Alessandro Maurizi, presidente dell’Associazione Ombre al termine della mattinata si sente in vena di confidenze (si fa per dire, visto l’affollamento della Sala Regia di Palazzo dei Priori): “Sto pensando di fare di Viterbo un salotto di politica nazionale per una settimana, magari a partire dall’anno prossimo”. Succosa anticipazione che arriva a conclusione della presentazione di “Ombre Festival”, che si svolgerà in due manches: dal 26 giugno al 14 luglio a Viterbo e dal 30 giugno al 14 luglio a Bagnoregio. Una sessantina di eventi nel capoluogo, sei nella città di San Bonaventura. “Incontri, musica, teatro, europei24, cene sotto le stelle, mostre”, così informa l’elegante opuscolo con il programma dettagliato della manifestazione. Appuntamenti di assoluto interesse con personaggi di attualità: dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al giornalista televisivo Sigfrido Ranucci, dal conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani al generale Roberto Vannacci, da Alessandra Mussolini alla giornalista Serena Bertone, da Walter Vetroni al procuratore Nicola Gratteri. Un festival di qualità di cui la città e l’intero territorio della Tuscia sentivano oggettivamente il bisogno dopo il tramonto di Caffeina. Non per niente l’amministrazione comunale e gli imprenditori locali si sono impegnati per consolidare la rassegna che il patron Alessandro Maurizi porta avanti da tempo. Nella sala d’Ercole c’è il presidente della Camera di Commercio di Rieti e Viterbo Domenico Merlani, e ci sono uomini della politica come Enrico Panunzi e Daniele Sabatini. E ancora, il presidente del sodalizio della Macchina di santa Rosa Massimo Mecarini. Ovviamente, i rappresentanti delle istituzioni tutte, a cominciare dal nuovo questore Luigi Silipo. Segnale tangibile che il Festival ha avuto un passato rilevante e prezioso ed ha un futuro promettente. Dice l’assessore alla Cultura Alfonso Antoniozzi: “Cuce il tessuto della cultura nazionale e locale ed è un sicuro investimento. Ringrazio per questo gli imprenditori che hanno fornito un supporto importante per la crescita di “Ombre”. Lo scorso anno il Comune contribuì con 50.000 euro, quest’anno con 35.000. Vuol dire che la kermesse sta andando avanti con le proprie gambe e non ha bisogno di stampelle”. Elencare tutti gli eventi significherebbe affidarsi ad una sorta di elenco telefonico. Così come sarebbe fin troppo noioso riportare nomi e cognomi dei presenti nella Sala d’Ercole di Palazzo dei Priori. Risulterebbe più facile e rapido citare chi non c’era, tra i delegati delle varie categorie, private e pubbliche. “Il programma degli eventi non è neppure definito. Nelle prossime ore potrebbe essere arricchito da nuovi arrivi”, fa sapere Maurizi. Un Festival che allarga ancor più le proprie braccia sulla città con manifestazioni a piazza della Repubblica e piazza San Faustino, una zona quest’ultima, che da tempo è al centro di episodi inquietanti. La piazza ospiterà sedici spettacoli portati in scena da compagnie teatrali del capoluogo e della Tuscia. “Dobbiamo proporre cultura dove oggi ci sono le pantere della Polizia”, sottolinea Maurizi. “Intendiamo veicolare un importante messaggio di rispetto della legalità”, aggiunge la sindaca Chiara Frontini. “Solo così – sostiene il parroco, don Flavio Valeri – il festival porterà un po’ di luce nel quartiere”. “Occupare con la cultura il territorio – puntualizza il questore Silipo – vuol dire non lasciare spazi vuoti in cui la mentalità perversa della criminalità organizzata prova a penetrare”.