Molto rumore per nulla al Teatro Comunale di Tarquinia

La Compagnia Mauri Sturno giovani – un futuro nel teatro affronta uno delle commedie più famose e divertenti di William Shakespeare, nell’adattamento e regia di Ilaria Testoni, nell’ambito della stagione teatrale promossa da ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio con il finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio e del Comune di Tarquinia, in scena al Teatro Comunale domenica 31 marzo ore 21.

Com’era il teatro ai tempi di Shakespeare? La folla era entusiasta, trepidante perché avrebbe assistito di lì a poco ad una memorabile serata, ad un evento dove amore, passione, tragedia ed emozioni avrebbero avuto il sopravvento sulla loro “normale” esistenza. E come erano i personaggi di Shakespeare? Erano vivaci, dei caratteri eccentrici e frizzanti, che facevano piangere, ridere e sognare.

E come sarebbe Shakespeare e il suo “Molto rumore per nulla” se la rappresentazione dipendesse da un unico spettatore, un bambino, rimasto in sala….? … e così, tra il romantico e il grottesco si dipana la storia di due coppie, raggirate ed “educate” dall’abile uso della parola. Così lo spettacolo è una storia di palcoscenico, di una compagnia sgangherata che tenta di rappresentare Molto rumore per nulla, non migliore di altri, e pieno di piccoli incidenti grotteschi, divertenti, che portano alla luce l’uomo nella sua naturale imperfezione.

Tutti i personaggi sono portati a vedere, sentire e soprattutto notare quello che normalmente non coglierebbero. C’è chi si diverte a giocare, chi si diverte a ingannare, e chi resta a guardare. L’unico elemento superiore è la realtà che prima o poi verrà colta. Eppure, finché si è piacevolmente sorpresi dalle parole, si crede a tutto… Forse l’uomo è così debole che basta un semplice rumore, un disturbo casuale, per piegare la sua integrità, le sue convinzioni profonde?

I bambini si incontrano sulla spiaggia di mondi senza fine. Fanno castelli di sabbia e giocano con vuote conchiglie. Con foglie secche intessono barchette e sorridendo le fanno galleggiare sull’immensa distesa del mare. I bambini giocano sulla riva dei mondi senza fine.

E gli uomini continuano a giocare sul palcoscenico di mondi senza fine, raccontando storie e immaginando castelli e palazzi, foreste e montagne, solo con qualche tavola di legno, un panchetto zoppicante, una cesta di costumi impolverati. Perché questo è il teatro, una fiaba per tutti, più bella e più magica della realtà, se condivisa attraverso l’immaginazione e la gioia di giocare.

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