Maurizio Caccia, quando l’essenza del viaggio è la connessione tra i popoli

Monica Arigoni

Viaggiare per immergersi nella cultura e nelle tradizioni del luogo, alla scoperta delle realtà di vita di chi lo vive quotidianamente, Viaggiare per connettere i popoli e le nazioni. Per Maurizio Caccia, 23 anni originario di Civita Castellana, l’entità del viaggio è l’esplorazione, la percezione completa di una realtà “altra” dove non esistono confini.

Si è trasferito in Thailandia per portare avanti Living Life, progetto no-profit il cui scopo è appunto connettere le persone, i popoli, le culture e le nazioni attraverso viaggi di immersione totale nella civiltà del luogo, idea nata dall’esperienza che ha fatto lavorando per un progetto legato al turismo come testimonial-reporter per lo sviluppo delle classi sociali medio-basse. Da qui sono nati tutti i suoi collegamenti con le autorità della nazione, che ha riposto fiducia nel progetto che sta portando avanti.

Gira il mondo da sempre collezionando esperienze e sfidando se stesso nei limiti dell’umano. Ha viaggiato senza soldi, cibo e dimora per testare i limiti della vita e della società e i suoi limiti, il suo motto è sopravvivere per superarli. “Mi sono allenato nei templi con i monaci Shaolin in Cina non perché dovevo trovare me stesso, perché per trovarlo basta guardare dentro di se affogando e capirsi, nel bene e nel male. Ho lasciato le mie radici da tempo vivendo un po’ di qua e di là, non ho mai voluto essere un peso per i miei genitori dato che vengo da una famiglia di operai dove ogni traguardo è frutto di sacrificio”.

Per portare avanti questo ambizioso sogno vive la sua giornata tipo immergendosi nella cultura del luogo. “Mi sveglio al mattino, mi sposto per valutare ogni possibile realtà e idea da proporre per solidificare il progetto e, semplicemente, cerco di integrarmi nella vita di tutti i giorni delle comunità, vago per i paesini stando a contatto con le persone che incontro, parlando con loro, cercando di capire come poter portare un miglioramento nella vita di tutti, a partire dalla comunicazione, ai contatti, all’insegnare la lingua inglese ai bambini, così da dargli una maggiore formazione, ma soprattutto imparando il più possibile da ogni persona o sguardo che incontro”.

Il viaggio, se vissuto a mente aperta e con lo scopo di conoscere e crescere, può portare le persone a cambiare letteralmente il modo di percepire la vita. “È questo lo scopo di Living Life. Faccio questo perché vorrei vedere un mondo in cui tutti hanno le stesse possibilità, dove le persone si rendano conto che alla fine siamo tutti umani e non siamo nati con confini, nazioni e il modo migliore per migliorarlo è iniziare da noi stessi. Per questo voglio dare a tutti l’opportunità di fare quel tipo di esperienze e di viaggi che ti possono cambiare letteralmente il modo di percepire la vita”.

Alla domanda cosa vorresti consigliare a chi vorrebbe fare la tua stessa scelta di vita?Maurizio risponde semplicemente così: “Le soddisfazioni più grandi credo che siano proprio che ogni piccolo traguardo che ho ottenuto lo devo a me stesso e a nessun altro, ma la più’ grande è che nonostante il tempo e la distanza ho delle persone che tengono a me e io a loro. Io ho scelto la vita… e ho scelto di sognare e di lottare per i miei principi e di tentare ciò che voglio costruire per il mio futuro. Cosa dovrebbe fare un giovane?”

 

 

 

 

 

 

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