Maurizi: i numeri dell’esonero. A chi va la panchina gialloblu?

di Valentino Cesarini

Agenore Maurizi da ieri sera non è più l’allenatore della Viterbese. Al termine del KO casalingo contro la Paganese (che non vinceva al Rocchi dal 2007), il Presidente Marco Arturo Romano aveva esonerato in diretta tv davanti ai giornalisti il tecnico di Colleferro, che causa Covid non era presente al Rocchi. Insieme al mister sono stati sollevati dall’incarico anche i componenti del suo staff: il vice Gabriele Baldassarri (in panchina ieri), il preparatore atletico Matteo Basile e il collaboratore tecnico Biagio De Domenico.

 

La Viterbese, è inutile nascondersi, sta soffrendo in questo avvio di stagione per una serie di scelte probabilmente errate fatte pochi mesi fa. L’allenatore era quello giusto? La rosa è stata allestita in modo competitivo per cercare di disputare un campionato difficile e con squadre blasonate? Non ce la sentiamo di dare sentenze e sparare a zero su una società che comunque sta lavorando bene a 360° e con un Presidente sempre in prima linea, ma è anche vero che per gli allenatori è “vitale ottenere punti” per tenersi il posto. E se questi non arrivano, purtroppo, sono condannati all’esonero.

 

Nel caso di Agenore Maurizi sono stati solamente 6 i punti conquistati in 8 partite (24 punti disponibili), frutto di una sola vittoria (sul campo della Cavese), 3 pareggi (contro Ternana, Bisceglie e Vibonese) e ben 4 KO (Avellino, Turris, Bari e Paganese). Una media di 0,75 punti a partita. Troppo pochi, per salvarsi…

 

Ma purtroppo in queste otto gare di campionato, fatta eccezione per qualche lampo in partita, non si è mai vista una squadra costruire azioni. È vero che il Covid ha penalizzato i gialloblù con molti indisponibili, però se ricordiamo le parole di Maurizi “il nostro campionato inizia da Cava”, possiamo dire che i risultati sono stati lo stesso negativi: una sola vittoria, due pareggi e un KO, con una media punti alzata a 1,25.

Il tecnico di Colleferro inizialmente ha usato in sette circostanze il 3-5-2 e solamente con l’Avellino (senza Tounkara squalificato) ha optato per il 3-5-1-1, con Bensaja alle spalle di Rossi. Se vediamo i numeri, spicca all’occhio che la Viterbese in casa non vince dal 9 febbraio, quando una doppietta di Molinaro stese il Teramo.

Continuando sempre a sganciare numeri, notiamo che la Viterbese è il terzo peggior attacco del girone (in compagnia di Catania e Bisceglie che però hanno due gare in meno!) con solo 6 reti segnate. Curiosità: tutte e sei le marcature dei gialloblù sono state segnate nei primi 45’. Due di questi sei goal sono nati da palle inattive (calcio d’angolo): Baschirotto contro la Turris e Rossi contro il Bisceglie.

Dieci le reti subite, di cui tre nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione e altrettante negli ultimi 15’ di gioco. Le altre 4 divise così: (una fra il 1° e il 15°, una fra 16° e 30°, una fra 46° e 60° e un’altra ancora fra 61° e 75°).

Come detto è stato fatale per Maurizi, che era a casa bloccato dal Covid, il KO casalingo interno contro la Paganese, ma va anche aggiunto che la posizione del tecnico era in bilico sin dalle prime giornate.

A questo punto chi sarà il nuovo allenatore dei gialloblù? Si andrà su un emergente e già in casa come Alessandro Boccolini (che già conosce la squadra avendola allenata quando Maurizi era in quarantena), oppure si cercherà un tecnico più esperto come Bruno Caneo? Difficile fare previsioni, ma intanto mercoledì a Monopoli andrà in panchina Alessandro Boccolini, tecnico della Primavera3 della Viterbese.

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