Mario Cutigni, 40 anni di Compagnia Teatrale Sammartinese e il sogno di un teatro stabile

di Giulia Marchetti

Kuwait,  1981. Il rumore fastidioso del condizionatore, il caldo asfissiante e le gocce di sudore che ogni notte regolarmente bagnavano le lenzuola. Giornate spese nel deserto con l’immancabile borraccia d’acqua e le pastiglie di sale.  Notti insonni, passate a rotolarsi nel letto per cercare un angolo più fresco che potesse aiutare il sonno. Ventitré anni, gli albori più belli della vita spesi distante da casa e dagli affetti, combattendo di giorno contro  la sabbia che irritava gli occhi e le narici, e la notte contro un nemico ancora più imbattibile: l’afa tormentosa  che spaccava le labbra e raschiava la gola.

Chissà dov’erano in quel momento gli amici. Chissà cosa stava facendo la famiglia.

Ma questi pensieri ricorrenti, che arrivavano sempre all’assalto con il buio, una notte si confusero con un sogno. L’acqua di San Martino al Cimino sgorgava fresca e limpida dalla fonte del Capone, mentre figure umane, dai volti cari,  attingevano con le mani per dissetarsi. Erano gli attori di una esperienza onirica che si muovevano nella scenografia boschiva seguendo un copione. Il sogno sfumava, ma gli interpreti della scena restarono nella mente che stava tornando vigile.

Mario Cutigni aprì gli occhi. La visione era divenuta di colpo un’idea lucida: “Fonderò una compagnia teatrale nel mio paese!”.

Mario Cutigni, ideatore e fondatore della Compagnia Teatrale Sammartinese ammette che mai e poi mai avrebbe pensato che questo progetto sarebbe durato quaranta anni. Guardandosi indietro le emozioni lo assalgono, e una su tutte è l’idea che moltissime famiglie sammartinesi hanno avuto almeno una persona che ha fatto parte della Compagnia. Al suo interno sono nate grandi amicizie, fidanzamenti, matrimoni e figli. E ora questi figli concorrono a mettere in scena nuovi spettacoli.

Tutto è iniziato con una manciata di amici e le prove nel garage di casa sua. Il primo spettacolo teatrale, in cui lui interpretava il Conte d’ Albafiorita, diretto da Massimo Speranza, fu La locandiera di Goldoni, che ha debuttato il 21 aprile 1982. Successivamente sono state messe in scena le più belle commedie classiche, da Goldoni a Molière, Eduardo, Scarpetta e Feydeau. Ma il successo è divampato con l’intuizione geniale di riscrivere le sceneggiature in dialetto sammartinese, dando un tocco di maggiore naturalezza, autenticità e ilarità alle performance degli attori.  Nel corso degli anni la Compagnia ha intrapreso tournée in gran parte d’Italia, vincendo premi per migliori attori, registri, scenografi e costumisti.

Il fondatore della compagnia ci tiene a sottolineare come ben presto la passione per il teatro ha avuto un risvolto anche nel sociale, attirando bambini e ragazzi nel cosiddetto Granaio (lo Scriptorium dei Frati Cistercensi), un luogo con valori sani e culturalmente frizzante, utilizzato per i laboratori di recitazione e gli spettacoli teatrali. Sono nate dunque tre compagnie distinte per fasce d’età, ognuna con il proprio regista e la propria commedia da interpretare. Nel contempo è nato Il Mese Teatrale Sammartinese, che ha ospitato negli anni numerose compagnie provenienti da tutta Italia, con l’assegnazione dei premi Gino Calevi e Mario De Angelis. La recitazione si è evoluta da un approccio amatoriale ad un livello semiprofessionistico.

Tuttavia, alcuni anni fa sono sopraggiunti problemi logistici e la compagnia si è ritrovata senza spazi dove poter allestire un palco. Questo ostacolo ha stimolato la creatività, spostando lo spettacolo all’interno delle sontuose sale del Palazzo Doria Pamphilj. Su idea di Mario Cutigni, e grazie agli studi dello storico Colombo Bastianelli e della storica del costume Elisabetta Gnignera,  la Compagnia Teatrale ha dato il via ad una performance teatrale in costumi d’epoca incentrata sulla cosiddetta ottombrata (episodio del 1653 in cui  Papa Innocenzo X viene a San Martino al Cimino in visita della cognata Donna Olimpia Pamphilj). Si tratta di un evento che va in scena in occasione delle aperture straordinarie del Palazzo Doria Pamphilj.

“Il richiamo del palcoscenico è qualcosa che non si può descrivere se non si prova”.  Ed è così che il meraviglioso sagrato dell’abbazia cistercense di San Martino al Cimino è stato pensato come palcoscenico naturale per un musical, un genere assai ambizioso e nuovo per la compagnia teatrale. Circa sessanta persone tra attori, cantanti, ballerini, tecnici e truccatori hanno collaborato per il musical Francesco, proposto in due serate nel 2019, con un pubblico di circa 900 persone.

Riguardando indietro negli anni, Mario afferma di amare tutti gli spettacoli della compagnia ma, dovendo scegliere tra quelli da lui diretti, Napoli Milionaria  è la commedia che lo ha emozionato di più, mentre La Fortuna con l’effe maiuscola e Miseria e nobiltà  sono state le più divertentiLa Locandiera resta invece la commedia a cui si sente più legato emotivamente perché rappresenta il primo passo di questo lungo cammino.

Nel 1994 la Compagnia Teatrale Sammartinese prende il nome di  Danilo Morucci, in memoria dell’amico e tecnico delle luci che se ne è andato prematuramente. Nel corso del tempo, anche la scomparsa di Gino Calevi e Mario De Angelis hanno portato ulteriore dolore e cordoglio all’interno del gruppo teatrale e dell’intera comunità sammartinese, aprendo momenti di criticità e sconforto contro cui la compagnia ha dovuto lottare per rialzarsi e andare avanti.

Per il fondatore, la forza  della compagnia sta nella capacità di rinnovarsi sempre e di continuare a guardare al futuro. Con l’occasione svela che sono in corso le prove per un nuovo ambizioso musical che porterà in scena le più belle canzoni e poesie romanesche (Quanto sei bella Roma, tratto dal Marchese del Grillo).   

Mario Cutigni rivolge un ringraziamento a tutte le persone che fanno parte del passato e del presente della Compagnia Teatrale Sammartinese Danilo Morucci, elencarle tutte sarebbe impossibile.

Ma quali sono i suoi pensieri rispetto al  prossimo futuro?

“La possibilità di realizzare un  teatro stabile a San Martino al Cimino, in una struttura capiente e confortevole, capace di ospitare una scuola di recitazione e spettacoli teatrali di talento. Il teatro è il luogo in cui una comunità si incontra e si autodetermina, il teatro è quindi strutturalmente il luogo di una città”.

 

Evento per #emergenza Ucraina

Compagnia Teatrale Sammartinese

Spettacolo di beneficienza

La Locandiera di Goldoni

Sabato 23 aprile 2022 alle ore 21.00

Domenica 24 aprile 2022 alle ore 17.30

Balletti Park Hotel San Martino al Cimino – Sala Botticelli

Ingresso a offerta. L’intero ricavato verrà devoluto alla popolazione ucraina colpita dal conflitto.

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